TRA CIELO E TERRA forum
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tra cielo e terra...
Al centro del nostro essere c’è un’oasi di pace, perfettamente connessa con tutto il creato e ricca di armonia. Un’oasi troppo spesso dimenticata, violata dal vivere moderno e mal nutrita dall’indifferenza. Eppure essa è il punto perfetto dove Cielo e Terra s’incontrano. Questo forum vuol dare spazio alla sua voce, rivalutando la semplicità del vivere in sintonia con la Natura e ammantandola del suo significato più vero e profondo. Un atto di umiltà e di riscoperta, un ritorno responsabile e consapevole al ruolo originario dell’uomo quale amorevole guardiano e custode di tutto ciò che lo circonda. Il Cielo motiva la Terra, la Terra sostiene il Cielo e tutti e due provvedono agli Esseri Viventi.
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Le valanghe

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Le valanghe Empty Le valanghe

Messaggio  araba fenice Ven Feb 18, 2011 9:44 am

Le valanghe Imagescaiqwhcy

La neve con il suo candore rende ogni cosa piu’ bella,ogni suono risulta ovattato e diffonde il silenzio tutto intorno.
E' senz’altro utile per le nostre riserve d’acqua,ma tutta questa bellezza può nascondere anche grosse insidie….le valanghe!!!

E’ da dire che.... la maggior parte delle volte,queste sono una conseguenza del comportamento scorretto dell’essere umano e allora,se avete in programma qualche sciata o ciaspolada, eccovi alcune regole per evitare che una bella gita si trasformi in qualcosa di spiacevole….

araba fenice****************************************************

Spesso l'uomo è portato a sottovalutare o, meglio, a dimenticarsi della vera potenza della natura a cui solitamente viene affibbiato il ruolo di dolce creatrice, eppure la natura nasconde un volto assai più terribile che ci si scorda spesso di tenere in conto: il ruolo di potente e terribile distruttrice.

Terremoti, inondazioni, smottamenti e frane sono tra gli esempi più eclatanti di questo aspetto del nostro pianeta, eppure esiste un altro fenomeno di cui, purtroppo, presi dalla spensieratezza del momento, ci si dimentica a che però fa tristemente parlare di sé quasi ogni inverno: la valanga.

Quando ci si trova ad ammirare uno splendido paesaggio di montagna ricoperto dalla neve, non si pensa quasi mai alla temibile pericolosità di quel meraviglioso manto bianco; effettivamente, quel luogo che ammiriamo non rappresenta di per sé un pericolo, il quale è invece rappresentato da una serie di fattori esterni che ne minacciano l'equilibrio.

Determinare questi fattori risulta piuttosto difficile,in quanto l'equilibrio che domina la neve è al quanto fragile, eppure, possiamo dire con certezza che una delle cause delle valanghe è proprio l'uomo.

Ma vediamo prima cosa è una valanga: ossia, un fenomeno naturale che si verifica quando una grande massa di neve, o di ghiaccio, improvvisamente si stacca ed inizia a muoversi travolgendo tutto ciò che incontra sul proprio cammino.

La velocità a cui viaggia la neve distaccatasi raggiunge, e talvolta supera, i 300km/h e la massa aumenta notevolmente durante la discesa valle fino a raggiungere dimensioni esorbitanti ed una forza distruttrice incredibile.

L'aumento della massa si verifica poiché, la valanga, precipitando, raccoglie e porta a distaccarsi anche la neve che incontra sul proprio cammino, trascinandola con sé nella folle corsa lungo il fianco della montagna.

Le valanghe sono a volte difficili, ma non impossibili, da prevedere e la loro pericolosità ha portato alla creazione di centri operativi che osservano e monitorizzano le condizioni della neve e le condizioni che potrebbero alterarne lo stato.

In alcuni luoghi poi, con l'impiego di cariche esplosive, è anche possibile provocare un distacco preventivo della massa nevosa instabile così da evitare spiacevoli e pericolosissimi incidenti.

Nonostante l'attenzione ed il grande lavoro che molti esperti operano per la sicurezza sulle montagne però, può capitare che valanghe e slavine improvvise finiscano con il travolgere, non solo oggetti, ma anche persone. In questi casi, la tempestività è d'obbligo e numerose squadre di ricerca si mettono alla ricerca dei dispersi.

Un grande aiuto arriva dall'impiego degli elicotteri, dotati di particolari sensori, ma, soprattutto, dei cani addestrati che, grazie al loro fiuto, possono individuare le persone disperse sotto spessi strati di neve.


TIPI DI VALANGHE E SCALA EUROPEA

Un primo criterio può variare in base all'agente che genera la valanga ed alla morfologia del luogo, mentre il secondo criterio prende in considerazione il fattore scatenante e divide le cause delle valanghe in base a:

* tipo di movimento, ossia se si tratta di valanghe cubiformi, aeree,terrestri o radenti.

* superficie di scivolamento, ossia se la valanga è di superficie oppure profonda a
seconda del numero si strati di neve che ha coinvolto.


* tipo di distacco, che può essere a lastroni, a fronte o puntiforme.

* tipo di percorso, secondo il percorso seguito dalla valanga che può essere di versante oppure incanalato.

Tuttavia, la vera classificazione delle valanghe, oggi utilizzata in gran parte d'Europa, prende in considerazione il livello di pericolosità e di rischio del luogo. La suddivisione è la seguente:


Debole - il monto nevoso è generalmente stabile.

Moderato - il manto è generalmente stabile e si rivela lievemente instabile solamente su alcuni particolari pendii.

Marcato - il consolidamento del manto nevoso risulta generalmente debole o moderato.

Forte - sulla maggior parte dei pendii, il consolidamento della neve risulta debole ed il distacco risulta facilmente provocabile.

Molto forte - il manto nevoso è instabile e molto propenso a creare una o più valanghe.


CONSIGLI UTILI

Quando ci si trova di fronte ad un evento imponente come una valanga, e non per modo di dire, le cose da fare sono davvero poche, eppure sono proprio quelle che potrebbero salvarci la vita.

Prima di tutto però, al fine di evitare il terribile evento, potremo prendere delle precauzioni tra cui:
• Non emettere onde sonore eccessivamente forti in luoghi caratterizzati da una forte pericolosità

• Non avventuriamoci fuori dalla pista a noi dedicata o in zone sconosciute senza essere seguiti da una guida esperta

• Armiamoci di cartina e controlliamo, prima di partire, il livello di pericolosità delle nostra destinazione poiché molte valanghe tendono a verificarsi negli stesi luoghi e nello steso periodo.

• Quando ci troviamo a fare una bella gita sulla neve, godendo dell'aria fresca del mattino, controlliamo lo stato della neve su cui ci troviamo e, soprattutto, lo stato della neve che sta sopra di noi


Tuttavia, anche questi accorgimenti possono non essere sufficienti e la valanga potrebbe sorprenderci all'improvviso. Cosa fare allora?

• Prima di tutto non cerchiamo di correre nel senso della valanga: risulterebbe inutilmente faticoso perché la valanga sarà sempre molto più veloce di noi. Muoviamoci invece in diagonale, cercando di arrivare ad un punto sicuro a lato della massa di neve in movimento.

• Se la valanga ha proprio deciso di travolgerci, liberiamoci immediatamente degli sci e dei bastoni.

• Pensiamo a ripararci le vie respiratorie.

• Fingiamo di nuotare: dobbiamo simulare i movimenti del nuoto nel tentativo di mantenere la testa fuori dalla neve.

• Se la tattica del nuoto non funzionasse, allora chiudiamoci a uovo proteggendoci il viso con le mani; questo, non solo ci salverà il viso ma ci permetterà anche di guadagnarci uno spazio per l'aria.

• Se ormai ci troviamo sotto la neve, facciamo in modi di crearci una piccola nicchia che ci permetterà di respirare più facilmente.

• Quando ci si trova sotto uno spesso strato di neve, perdere l'orientamento è una cosa quasi scontata, specie dopo essere passati dentro una valanga che ci ha ben bene scombussolati come in un frullatore; per capire dov'è l'alto e dov'è il basso allora, potrebbe sembrare strano, ma dobbiamo sputare: la saliva seguirà la forza di gravità segnalandoci dove è il basso e, di conseguenza, dove è l'alto, ossia la nostra salvezza.

Nel caso in cui assistessimo ad una valanga che ha travolto altre persone, dopo esserci assicurati che non ci sia il pericolo di altre valanghe, chiamiamo immediatamente i soccorsi e, nell'attesa, mettiamoci in ascolto aguzzando anche la vista alla ricerca di segnali (anche sci e bastoni possono essere segnali) che ci indichino più o meno il punto della scomparsa dei nostri compagni.

Attenzione: non mettiamoci ad urlare perché le onde sonore potrebbero causare un ulteriore distaccamento della neve sovrastante.
La tempestività giocherà un ruolo fondamentale e nelle nostre operazioni di pre-salvataggio, dovremo essere veloci, precisi, prudenti e silenziosi.
(fonte valanga.it - foto internet)

Vi consiglio di visionare questo filmato....rende bene l'idea di cosa sia una valanga!!!!



Chi frequenta assiduamente la montagna, dovrebbe essere a conoscenza che:
ARVA, pala e sonda, trinomio importante, da imparare a memoria e ricordarcelo ogni volta che ci muoviamo fuori pista sulla neve, indifferentemente se ciaspisti o scialpinisti.

Il perchè: 15 minuti. Questo è il tempo massimo per estrarre un travolto da valanga con qualche speranza di trovarlo vivo. L'ARVA, piccola scatola elettronica che emette continui segnali radio, in questi casi è a dir poco indispensabile: ecco cos'è, come funziona e perchè può salvare la vita.


Le valanghe Arva3 L'ARVA è essenzialmente un dispositivo elettronico che trasmette un segnale radio. Va indossato sotto il pile durante le escursioni e continua, silenziosamente, ad emettere segnali sulla posizione in cui si trova la persona che lo porta anche - e soprattutto - se questa si trova disgraziatamente sepolta sotto metri di neve. Normalmente, infatti, l'Arva funziona in modalità di "trasmissione". Ma ogni apparecchio, quando è necessario, può essere messo in modalità di "ricezione" e inizierà a percepire i segnali degli altri Arva che si trovano in zona, dando segnali acustici di diversa intensità a seconda della distanza in cui li rileva.

Sono, ovviamente, informazioni preziosissime per chi sta cercando un travolto da una valanga: l'Arva del travolto emetterà come sempre i segnali radio e l'Arva del cercatore potrà, grazie ai segnali ricevuti, localizzare con precisione il punto in cui scavare per liberarlo. La "portata" dell'Arva varia da modello a modello e rispetto alla posizione del travolto, ma in generale si aggira intorno alla trentina di metri.

L'Arva deve essere indossato da tutti i partecipanti all'escursione nella modalità di trasmissione. Quando si parte per una gita bisogna sempre fare il controllo degli apparecchi Arva: il capogita mette il proprio apparecchio in ricezione e controlla il segnale degli altri. Poi qualcuno controlla il suo e dopodichè si può partire. E' un'abitudine che è fondamentale ricordare e condurre con rigore, purtroppo spesso vista come una scocciatura.

In situazione di pericolo, infatti, è fondamentale agire in fretta e con apparecchi che funzionano a dovere: la sopravvivenza di un travolto da valanga ha in generale una curva che decresce molto rapidamente ed ha un vero e proprio crollo dopo i primi 15 minuti. Ciò vuol dire che il primo intervento deve essere fatto immediatamente dai compagni di escursione. Più si aspetta, più aumenta la probabilità di trovare persone senza vita.

La cosa più frequente che accade ad un travolto è infatti quella di cercare di respirare nella neve. Questa, però, poi si scioglie nei polmoni, diventa acqua e si annega rapidamente nel giro di pochi minuti. Per diminuire questo rischio è sempre buona cosa portare un foulard o una sciarpa che, tirati sul naso, proteggano le vie respiratorie dall'eventuale ingresso della neve. Poi, ovviamente, se la massa è formata da lastre pesanti ci possono essere traumi e non bisogna sottovalutare i problemi connessi al trascinamento.

Sempre per questioni di tempismo, non solo è importante avere l'Arva, controllare che sia carico e che funzioni prima della gita. Ma anche avere una sonda, per "sondare" nella massa di neve dove può trovarsi il travolto, e una pala per scavare. Bisogna infatti essere in grado di estrarlo nel giro di pochissimi minuti. Ovviamente non bisogna scoprirsi utenti dell'Arva all'ultimo momento: è bene essere addestrati al suo uso e organizzarsi, magari ogni inverno, per fare una bella mezza giornata sulla neve con simulazioni e prove Arva, magari aggregandosi a qualche scuola. Il soccorso su neve è una cosa che tutti devono saper fare. Ognuno deve conoscere il suo apparecchio Arva e saperlo usare. Deve saper lavorare con la sonda e usare la pala.


Esistono diversi modelli di Arva: analogici e digitali, più o meno cari, con caratteristiche differenti. Tutti, comunque, hanno le funzioni base di trasmissione e ricezione. Un apparecchio può costare intorno ai 300 euro, ma sul mercato ce ne sono un po' per tutti i portafogli. Di solito, compra l'Arva chi va spesso a fare escursioni invernali. Ma per gli altri - magari chi va in settimana bianca o chi vuol fare solo un po' di fuoripista qualche volta - è possibile noleggiare questi apparecchi con una spesa davvero irrisoria, in tutte le stazioni di sport invernali. Sarebbe certamente auspicabile un sistema di noleggio più capillare e più continuo, magari da parte di chi noleggia anche l'attrezzatura per lo sci. L'Arva è infatti indispensabile per tutti gli escursionisti della neve: scialpinisti, sciatori fuoripista, ciaspolatori, amanti delle motoslitte e via dicendo. Ricordiamo, comunque, che la prima regola è ovviamente evitare di trovarsi in situazioni o zone ad alto pericolo valanghe. Affidarsi ad una guida alpina può essere un'ottima soluzione se ci si addentra in zone che non si conoscono: non è facile, infatti, capire quando un terreno è pericoloso, tant'è vero che molti esperti hanno avuto incidenti con valanghe.
(fonte suimonti.it)

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