l'albero abbattuto

... dovevamo fare l'orto, un grande orto dove coltivare per noi e per la vendita. al centro c'è un altissimo vetrice, albero che nasce nei luoghi umidi qui in toscana, della famiglia dei salici. faceva un'ombra incredibile d'estate, ma il contadino di sotto ci disse: "questo va tolto, altrimenti non ti nasce niente". adesso comprendo l'ingannevole significato, in quella frase, del termine "nascere"...
motosega, funi in tensione. la motosega ringhia, rabbiosa come sempre stringe i denti sul tronco enorme. si fa il taglio inclinato, mentre le funi mantengono la tensione. dopo almeno mezz'ora di lavoro il gigante vacilla, poi si schianta a terra tra frustate di rami e frasche. l'ultimo suo grido lacerante, dopo che il vento gli ha cantato per decenni tra le fronde. ora tutto tace, è ai miei piedi. non finisce mai, scorro la sua lunghezza con gli occhi e lo rivedo altissimo. un maestoso elemento, forse 10 metri, forse 20, che adesso sta disteso, accasciato, lungo tutto il terreno.
e improvviso, arriva lo sconcerto di aver abbattutto questo splendido albero, molto più vecchio di me, che viveva qui prima di me, della mia arroganza.

ogni volta che torno nell'orto vedo il suo mozzicone che tenta di ributtare deboli germogli. lo lascio fare, sperando che la sua generosità un giorno cancelli la mia colpa....

volevo scrivere qualcosa ma mi mancano le parole...
Tutto ciò che riesco a dire è "ti capisco" e sento chiaramente comr ti senti...
un abbraccio

kalye ha scritto:volevo scrivere qualcosa ma mi mancano le parole...
Tutto ciò che riesco a dire è "ti capisco" e sento chiaramente comr ti senti...
un abbraccio

non ti biasimo Bea ma so per certo che io non avrei mai potuto farlo.

sicuramente può mettere un pò di malinconia vedere un così maestoso albero abattuto...e magari ti vergogni pure di aver commesso questa "deturpazione" verso la natura...all'inizio anche io dopo aver tagliato qualche grosso albero mi sentivo così...ma poi ho capito...o meglio ho cercato di capire....la vera cosa di cui vergognarsi è lo spreco...dovresti vergognarti se tu quell'albero non lo utilizzassi per il fuoco o per qualunque altra opera che renda quell'albero utile in ogni sua parte...all'inizio io ero uno di quei boscaioli che portano a casa solo i tronchi ed il resto lo sprecano...ed è di quello che mi vergognio...e profondamente...ora finalmente ho capito...non spreco più nulla...tronco per il fuoco...rami per fascine (che hanno 1000 utilizzi) e la roba troppo piccola si trita e si usa per pacciamare o per il compost...in questo modo sò che la forza vitale di ogni albero che taglio non andrà MAI persa ma verà semplicemente trasformata....quindi se di quell'albero hai utilizzato ogni sua parte...beh non hai di che vergognarti e sono sicuro che lui capirà...la natura non è così attaccata alla vita di ogni singolo elemento come noi umani...ma piuttosto si interessa alla salute e la proliferazione del complesso...

"la natura non è così attaccata alla vita di ogni singolo elemento come noi umani...ma piuttosto si interessa alla salute e la proliferazione del complesso..."

devo dire cri, che mi hai passato davvero une bella lezione di equilibrio ed obiettività..... grazie.

beatrice ha scritto:"la natura non è così attaccata alla vita di ogni singolo elemento come noi umani...ma piuttosto si interessa alla salute e la proliferazione del complesso..."

devo dire cri, che mi hai passato davvero une bella lezione di equilibrio ed obiettività..... grazie.

figurati... così è come la penso io non ho l'arroganza di credere che sia la verità assoluta...ma almeno fino dove riesco ad arrivare con la mia mente è la mia verità...poi c'è sempre da imparare...