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tra cielo e terra...
Al centro del nostro essere c’è un’oasi di pace, perfettamente connessa con tutto il creato e ricca di armonia. Un’oasi troppo spesso dimenticata, violata dal vivere moderno e mal nutrita dall’indifferenza. Eppure essa è il punto perfetto dove Cielo e Terra s’incontrano. Questo forum vuol dare spazio alla sua voce, rivalutando la semplicità del vivere in sintonia con la Natura e ammantandola del suo significato più vero e profondo. Un atto di umiltà e di riscoperta, un ritorno responsabile e consapevole al ruolo originario dell’uomo quale amorevole guardiano e custode di tutto ciò che lo circonda. Il Cielo motiva la Terra, la Terra sostiene il Cielo e tutti e due provvedono agli Esseri Viventi.Cerca
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nucleare: siamo al bivio, finalmente.
+3
araba fenice
dade
beatrice
7 partecipanti
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Re: nucleare: siamo al bivio, finalmente.
giuseppe ha scritto:aggiungo, spostando l'asse dell'argomento e senza commentare:
http://www.youreporter.it/video_Beppe_Grillo_a_Bari_sull_energia_nucleare_1
con me, con beppe grillo, giochi in casa....
beatrice- UTENTE BANNATO
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Re: nucleare: siamo al bivio, finalmente.
i dati che cita grillo sono reali. lui è, a parer mio, un tribuno del popolo (ossia un populista...) ma ciò che dice è documentato. documentatissimo.maxi ha scritto: .....queste cose non le sapevo!!!!! .......ora lo spedisco ai miei amici
un pochino OT
giuseppe ha scritto:i dati che cita grillo sono reali. lui è, a parer mio, un tribuno del popolo (ossia un populista...) ma ciò che dice è documentato. documentatissimo.maxi ha scritto: .....queste cose non le sapevo!!!!! .......ora lo spedisco ai miei amici
spero abbiate seguito anche i suoi video sulle banche....
beatrice- UTENTE BANNATO
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Re: nucleare: siamo al bivio, finalmente.
io sì capo...ma parlarne qui sarebbe molto OT, non trovi?beatrice ha scritto:giuseppe ha scritto:i dati che cita grillo sono reali. lui è, a parer mio, un tribuno del popolo (ossia un populista...) ma ciò che dice è documentato. documentatissimo.maxi ha scritto: .....queste cose non le sapevo!!!!! .......ora lo spedisco ai miei amici
spero abbiate seguito anche i suoi video sulle banche....
Re: nucleare: siamo al bivio, finalmente.
si, per due chiari motivi. primo perchè è politica, secondo perchè è partitica...giuseppe ha scritto:io sì capo...ma parlarne qui sarebbe molto OT, non trovi?beatrice ha scritto:giuseppe ha scritto:i dati che cita grillo sono reali. lui è, a parer mio, un tribuno del popolo (ossia un populista...) ma ciò che dice è documentato. documentatissimo.maxi ha scritto: .....queste cose non le sapevo!!!!! .......ora lo spedisco ai miei amici
spero abbiate seguito anche i suoi video sulle banche....
quindi, lasciamo così i post. chi vorrà approfondire saprà come fare...
beatrice- UTENTE BANNATO
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Re: nucleare: siamo al bivio, finalmente.
le centrali termonucleari non producono plutonio.beatrice ha scritto:un altro tassello piccolo, ma tragicamente importante, da aggiungere alla discussione:
le centrali nucleari non producono solo energia, ma PLUTONIO. elemento indispensabile alle armi atomiche.
e scusate se è poco.....
il plutonio esiste in natura, è un metallo e non può essere prodotto artificialmente.
ciò che esce dalle centrali è scoria di plutonio (tempo di dimezzamento 24.000 anni) inutilizzabile per qualsiasi scopo, compreso quello bellico, ma impossibile da smaltire. inutilizzabile tranne che per un isotopo di plutonio, il 239pu che viene impiegato in industria bellica solo se combinato con uranio 238.
quindi, per essere precisi, le centrali termonucleari producono, se mai, un solo isotopo di plutonio il quale, opportunamente arricchito, trova impiego missilistico.
le centrali termonucleari il plutonio soprattutto lo bruciano in quanto materiale impiegato nel mox, combustibile nucleare misto di uranio e, appunto, plutonio.
il plutonio impiegato a scopo bellico è plutonio semipuro. quando viene estratta una tonnellata di plutonio una parte va per essere impiegata come combustibile termonucleare, la parte restante finisce nella industria della guerra.
ma il plutonio NON viene prodotto dalle centrali termonucleari.
se mai è il contrario: le centrali termonucleari lo impiegano come combustibile. e se eventualmente vi rimane qualche isotopo 239pu allora solo questo è impiegabile con finalità belliche. e solo se arricchito con uranio 238.
Re: nucleare: siamo al bivio, finalmente.
queste notizie sono interessanti......ma parlandone con matteo .......è venuto fuori che è favorevole al nucleare ......per questi motivi:sarebbero piu posti di lavoro perche una centrale ci inpiegano 10 anni........dagli anni 50 che anno inizziato col nucleare fino ad ora ci sono stati solo due grossi incidenti(cernobil e ora in giappone)......è una buona media .............invece di dire di non farle......vediamo di cercare di farle piu sicure .........vi riporto cio che dice una persona a favore
maxi- iscritto
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Re: nucleare: siamo al bivio, finalmente.
per avere una media di buonsenso dovremmo contare le vittime e non gli incidenti. personalmente non conosco il numero di vittime e quindi non sono in grado di valutare.
per peppone: evidentemente il politico (di cui non ricordo il nome) che parlava su rai3 dicendo che le centrali producono plutonio ha detto una menzogna, ma nessuno l'ha rilevata, durante il dibattito... evidentemente la tv non è proprio più attendibile.
per peppone: evidentemente il politico (di cui non ricordo il nome) che parlava su rai3 dicendo che le centrali producono plutonio ha detto una menzogna, ma nessuno l'ha rilevata, durante il dibattito... evidentemente la tv non è proprio più attendibile.
beatrice- UTENTE BANNATO
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Re: nucleare: siamo al bivio, finalmente.
questo è vero beatrice è da molto che non credo piu alla tv!!......purtroppo fanno diventare tutto : politica!!.....e dicono cio"che ai vari partiti fa piu piacere .......questo del nucleare deve essere una discussione e decisione non per la politica ........ma per il futuro del pianeta e non per il futuro dei partiti!!!!!!
maxi- iscritto
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Re: nucleare: siamo al bivio, finalmente.
se vogliamo continuare a fare il gioco della bilancia, possiamo anche dire che i posti di lavoro si creano anche con le energie alternative. lo dimostrano coloro che l'hanno perso proprio adesso che sono state tolte le sovvenzioni per i pannelli...
beatrice- UTENTE BANNATO
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Re: nucleare: siamo al bivio, finalmente.
non bisogna dare nulla per scontato......o avere preconcetti tipo che quella cosa è solo cattiva .................bisogna vedere le possibili alternative ..................io davo per scontato la stupidita e la mania di internet e videogiochi...................poi ho visto le possibilita positive ..............ed eccomi qua ................per fare una scelta bisogna conoscere le alternative
maxi- iscritto
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Re: nucleare: siamo al bivio, finalmente.
beatrice ha scritto:
per peppone: evidentemente il politico (di cui non ricordo il nome) che parlava su rai3 dicendo che le centrali producono plutonio ha detto una menzogna, ma nessuno l'ha rilevata, durante il dibattito... evidentemente la tv non è proprio più attendibile.
non so chi fosse il politico in questione e nemmeno a quale programma ti riferisci.
tuttavia non ho elementi per dire che ha divulgato una menzogna. probabilmente ha operato una semplicazione (riduttiva e solo parzialmente esatta) a scopo dialettico. è anche normale che nel parlare si proceda per banalizzazioni, soprattutto in un confronto pubblico. "verba volant, scripta manent" (le parole si perdono, solo gli scritti rimangono).
Re: nucleare: siamo al bivio, finalmente.
purtroppo non ricordo la trasmissione ne tantomeno il politico, ma anche io credo che abbia semplificato il problema.... il guaio è quando si scrive ciò che è stato detto...
beatrice- UTENTE BANNATO
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Re: nucleare: siamo al bivio, finalmente.
basta il nome: gianni lannes.
https://www.youtube.com/watch?v=qqQ0IqHrzII
https://www.youtube.com/watch?v=xATSW_xDI80&feature=related
https://www.youtube.com/watch?v=uohP2QvjrW4&feature=related
https://www.youtube.com/watch?v=qqQ0IqHrzII
https://www.youtube.com/watch?v=xATSW_xDI80&feature=related
https://www.youtube.com/watch?v=uohP2QvjrW4&feature=related
Re: nucleare: siamo al bivio, finalmente.
aggiornamento interessante:
Gli esperti Schneider e Maltini spiegano perché il nucleare non conviene e non è sicuro
Il 26 aprile, nonostante la legge che sembrava abrogare il nucleare, Berlusconi ha dichiarato che “il nucleare è l’energia del futuro, la più sicura”. A Sarkozy ha detto che gli accordi con Edf sono solo sospesi. E il presidente francese ha risposto: ”Rispettiamo la decisione italiana e siamo pronti a lavorare con voi rispondendo a tutte le vostre domande sulla sicurezza delle nostre centrali”.
Ma Mycle Schneider, 52 anni, ingegnere con ufficio in centro a Parigi consiglia agli italiani “di continuare a lottare contro questo ritorno idiota al nucleare”. Schneider è uno tra i massimi conoscitori dell’industria nucleare d’Oltralpe, quella che dovrebbe riportare i reattori in Italia. Fino al 2003 è stato consigliere per l’Eliseo sulle questioni ambientali e per più di vent’anni si è occupato di energia atomica per il Parlamento europeo. Oggi è consulente per l’Agenzia internazionale per l’energia atomica.
Schneider considera pura follia la partnership italo-francese sul nucleare. “Questa industria nel mio paese – continua Schneider – è in fin di vita e la probabilità di un incidente come quello di Fukushima, con la fusione del nucleo, è possibile ogni giorno nelle nostre 58 centrali nucleari. Queste hanno una età media di quasi 40 anni ed Edf (la compagnia elettrica francese, ndr) desidera investire 35 miliardi di euro per allungare la loro vita a 60 anni. Una follia totale”.
Schneider conosce molto bene l’Italia. Di recente è uscito un libro in cui il suo pensiero antinuclearista è ben espresso: Scram, a cura di Angelo Baracca e Giorgio Ferrari Ruffino (Jaca Book, 412 pp., 34 euro). Ma soprattutto ha molti amici e colleghi originari del nostro paese e che ora lavorano al suo fianco. L’ingegner Fulcieri Maltini è uno di questi. In passato ha lavorato per il Cern, per la Westinghouse ed è stato responsabile della sicurezza nucleare per l’European Bank for Reconstruction and Development, il fondo creato per il decommissioning di impianti dell’ex Urss come quello di Chernobyl. Anche lui vive e lavora in Francia dagli anni Ottanta, dove ha visto l’industria atomica muovere i primi passi. Oggi si stupisce che il suo paese d’origine voglia fare dietrofront rispetto a quanto stabilito in un referendum nel 1987. Con l’aggravante di dare retta alle promesse di Sarkozy. “So che il primo reattore che sarà portato in Italia – dice Maltini – non funziona ancora, ma soprattutto è sottoposto a delle critiche durissime da parte delle autorità di sicurezza francesi, finlandesi e britanniche che richiedono una revisione totale della progettazione. I sistemi di sicurezza progettati non garantiranno l’esclusione di incidenti gravi. E poi il costo è faraonico ed ha passato i 7 miliardi di euro. Sono cifre che non rendono più competitivo il kWh generato in questo modo”.
Maltini è un fiume in piena: “Ci potrebbe essere un’altra beffa per l’Italia. Potrebbe essergli ceduto un reattore a basso costo realizzato in collaborazione coi cinesi, una partnership caldamente voluta dall’Eliseo per rendere il tutto più competitivo”.
“L’interesse è politico, ma soprattutto industriale”, riprende Schnider. “Queste offerte servono per ripianare la situazione debitoria di Edf. Ma è evidente che la Francia si trova in una condizione di isolamento rispetto al resto del mondo. Da noi nel 2010 il 74 per cento dell’elettricità è stato prodotto da centrali atomiche e abbiamo generato il 46 per cento della produzione nucleare di tutta l’Ue. La Francia, quindi, ha tutto l’interesse ad esportare questo ‘suo sistema’, pubblicizzando l’efficienza dei reattori prodotti dalla sua industria e attivando joint venture con altri paesi”.
Per quanto riguarda gli accordi commerciali, “il contratto firmato tra Edf ed Enel nel 2009 – spiega Maltini – prevede la costruzione in partnership di reattori nucleari in Italia per un totale di 6400 MWe. Ma il grande guadagno sarà tutto per l’industria francese. Il 70% del reattore sarà importato da Oltralpe. All’Italia resteranno le briciole. E penso che anche le turbine verranno dall’Alstom francese, perché la vostra Ansaldo non credo sia in grado di costruire una turbina da 1600 MWe. L’Enel avrà così soli i rischi di gestione. Va ricordato, infatti, che gli accordi internazionali per le assicurazioni sul rischio nucleare, rendono responsabile l’operatore e non il costruttore”.
“Non è vero – prosegue Schneider – che in un paese nucleare come la Francia l’energia è più a buon mercato. Da noi ci sono dai 3 ai 4 milioni di famiglie che non riescono a pagare le loro bollette dell’elettricità e d’inverno soffrono il freddo. Il presidente Sarkozy, come molti capi di stato, non comprende bene il sistema energetico. L’obiettivo di una buona politica è di mettere a disposizione dei cittadini servizi energetici economici, durevoli ed ecologici. E non di ragionare in kWh, in barili di petrolio o metri cubi di gas. Anche per quanto riguarda l’emissione di CO2 la Francia non fa meglio di paesi ‘meno’ nucleari. Siamo appena al di sotto della Germania, che ha un’economia basata sul carbone. Insomma, cari italiani – conclude l’ingegner Schneider – restate lontani da questo ‘affare’”. “Mi auguro – gli fa eco Maltini – che l’opposizione nel mio paese resti compatta. Il nemico da abbattere è uno solo: la rinascita del nucleare”.
articolo proveniente da:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/05/03/gli-esperti-schneider-e-maltini-spiegano-perche-il-nucleare-non-conviene-e-non-e-sicuro/108712/
Gli esperti Schneider e Maltini spiegano perché il nucleare non conviene e non è sicuro
Il 26 aprile, nonostante la legge che sembrava abrogare il nucleare, Berlusconi ha dichiarato che “il nucleare è l’energia del futuro, la più sicura”. A Sarkozy ha detto che gli accordi con Edf sono solo sospesi. E il presidente francese ha risposto: ”Rispettiamo la decisione italiana e siamo pronti a lavorare con voi rispondendo a tutte le vostre domande sulla sicurezza delle nostre centrali”.
Ma Mycle Schneider, 52 anni, ingegnere con ufficio in centro a Parigi consiglia agli italiani “di continuare a lottare contro questo ritorno idiota al nucleare”. Schneider è uno tra i massimi conoscitori dell’industria nucleare d’Oltralpe, quella che dovrebbe riportare i reattori in Italia. Fino al 2003 è stato consigliere per l’Eliseo sulle questioni ambientali e per più di vent’anni si è occupato di energia atomica per il Parlamento europeo. Oggi è consulente per l’Agenzia internazionale per l’energia atomica.
Schneider considera pura follia la partnership italo-francese sul nucleare. “Questa industria nel mio paese – continua Schneider – è in fin di vita e la probabilità di un incidente come quello di Fukushima, con la fusione del nucleo, è possibile ogni giorno nelle nostre 58 centrali nucleari. Queste hanno una età media di quasi 40 anni ed Edf (la compagnia elettrica francese, ndr) desidera investire 35 miliardi di euro per allungare la loro vita a 60 anni. Una follia totale”.
Schneider conosce molto bene l’Italia. Di recente è uscito un libro in cui il suo pensiero antinuclearista è ben espresso: Scram, a cura di Angelo Baracca e Giorgio Ferrari Ruffino (Jaca Book, 412 pp., 34 euro). Ma soprattutto ha molti amici e colleghi originari del nostro paese e che ora lavorano al suo fianco. L’ingegner Fulcieri Maltini è uno di questi. In passato ha lavorato per il Cern, per la Westinghouse ed è stato responsabile della sicurezza nucleare per l’European Bank for Reconstruction and Development, il fondo creato per il decommissioning di impianti dell’ex Urss come quello di Chernobyl. Anche lui vive e lavora in Francia dagli anni Ottanta, dove ha visto l’industria atomica muovere i primi passi. Oggi si stupisce che il suo paese d’origine voglia fare dietrofront rispetto a quanto stabilito in un referendum nel 1987. Con l’aggravante di dare retta alle promesse di Sarkozy. “So che il primo reattore che sarà portato in Italia – dice Maltini – non funziona ancora, ma soprattutto è sottoposto a delle critiche durissime da parte delle autorità di sicurezza francesi, finlandesi e britanniche che richiedono una revisione totale della progettazione. I sistemi di sicurezza progettati non garantiranno l’esclusione di incidenti gravi. E poi il costo è faraonico ed ha passato i 7 miliardi di euro. Sono cifre che non rendono più competitivo il kWh generato in questo modo”.
Maltini è un fiume in piena: “Ci potrebbe essere un’altra beffa per l’Italia. Potrebbe essergli ceduto un reattore a basso costo realizzato in collaborazione coi cinesi, una partnership caldamente voluta dall’Eliseo per rendere il tutto più competitivo”.
“L’interesse è politico, ma soprattutto industriale”, riprende Schnider. “Queste offerte servono per ripianare la situazione debitoria di Edf. Ma è evidente che la Francia si trova in una condizione di isolamento rispetto al resto del mondo. Da noi nel 2010 il 74 per cento dell’elettricità è stato prodotto da centrali atomiche e abbiamo generato il 46 per cento della produzione nucleare di tutta l’Ue. La Francia, quindi, ha tutto l’interesse ad esportare questo ‘suo sistema’, pubblicizzando l’efficienza dei reattori prodotti dalla sua industria e attivando joint venture con altri paesi”.
Per quanto riguarda gli accordi commerciali, “il contratto firmato tra Edf ed Enel nel 2009 – spiega Maltini – prevede la costruzione in partnership di reattori nucleari in Italia per un totale di 6400 MWe. Ma il grande guadagno sarà tutto per l’industria francese. Il 70% del reattore sarà importato da Oltralpe. All’Italia resteranno le briciole. E penso che anche le turbine verranno dall’Alstom francese, perché la vostra Ansaldo non credo sia in grado di costruire una turbina da 1600 MWe. L’Enel avrà così soli i rischi di gestione. Va ricordato, infatti, che gli accordi internazionali per le assicurazioni sul rischio nucleare, rendono responsabile l’operatore e non il costruttore”.
“Non è vero – prosegue Schneider – che in un paese nucleare come la Francia l’energia è più a buon mercato. Da noi ci sono dai 3 ai 4 milioni di famiglie che non riescono a pagare le loro bollette dell’elettricità e d’inverno soffrono il freddo. Il presidente Sarkozy, come molti capi di stato, non comprende bene il sistema energetico. L’obiettivo di una buona politica è di mettere a disposizione dei cittadini servizi energetici economici, durevoli ed ecologici. E non di ragionare in kWh, in barili di petrolio o metri cubi di gas. Anche per quanto riguarda l’emissione di CO2 la Francia non fa meglio di paesi ‘meno’ nucleari. Siamo appena al di sotto della Germania, che ha un’economia basata sul carbone. Insomma, cari italiani – conclude l’ingegner Schneider – restate lontani da questo ‘affare’”. “Mi auguro – gli fa eco Maltini – che l’opposizione nel mio paese resti compatta. Il nemico da abbattere è uno solo: la rinascita del nucleare”.
articolo proveniente da:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/05/03/gli-esperti-schneider-e-maltini-spiegano-perche-il-nucleare-non-conviene-e-non-e-sicuro/108712/
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