TRA CIELO E TERRA forum
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tra cielo e terra...
Al centro del nostro essere c’è un’oasi di pace, perfettamente connessa con tutto il creato e ricca di armonia. Un’oasi troppo spesso dimenticata, violata dal vivere moderno e mal nutrita dall’indifferenza. Eppure essa è il punto perfetto dove Cielo e Terra s’incontrano. Questo forum vuol dare spazio alla sua voce, rivalutando la semplicità del vivere in sintonia con la Natura e ammantandola del suo significato più vero e profondo. Un atto di umiltà e di riscoperta, un ritorno responsabile e consapevole al ruolo originario dell’uomo quale amorevole guardiano e custode di tutto ciò che lo circonda. Il Cielo motiva la Terra, la Terra sostiene il Cielo e tutti e due provvedono agli Esseri Viventi.
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finchè c'è guerra c'è speranza

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beatrice
giuseppe
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finchè c'è guerra c'è speranza Empty finchè c'è guerra c'è speranza

Messaggio  giuseppe Lun Apr 11, 2011 7:00 am

"finchè c'è guerra c'è speranza" è il titolo di un noto film italiano interpretato da Alberto Sordi negli anni '70: una pellicola lucida e spietata della quale consiglio a tutti la visione.

negli anni '50 un gruppo teatrale musicale torinese, i Cantacronache, affrontarono già il tema del conflitto bellico.

Di questa formazione, che anticipò di quasi vent'anni le tematiche dei cantautori impegnati, si ricordano soprattutto Sergio Liberovici, Fausto Amodei, Duilio Delprete e Pietro Buttarelli (che io ho avuto la fortuna di conoscere e della cui anziana vedova mi onoro della amicizia).

ciò che vi propongo è una canzone.
solo una canzone.

si intitola "dove vola l'avvoltoio".

nella edizione originale (anno 1958) fu cantata ed incisa da Pietro Buttarelli sia su 33 giri (completa) che su 45 giri (in versione ridotta per motivi di spazio del solco).

ne posseggo il vinile integrale in 33 giri. purtroppo on line l'unica edizione di Buttarelli è quella "scorciata per 45 giri".

tuttavia la canzone completa è disponibile interpretata da una bellissima (e a me ignota) voce femminile.
ed è proprio questa che vi riporto in videosonoro alla fine del mio post.

"dove vola l'avvoltoio"
parole di Italo Calvino (sostenitore e collaboratore dei Cantacronache)
musica di Sergio Liberovici
interprete sconosciuta.

qui il testo scritto da Calvino:

"Un giorno nel mondo finita fu l'ultima guerra,
il cupo cannone si tacque e più non sparò,
e privo del tristo suo cibo dall'arida terra,
un branco di neri avvoltoi si levò.

Dove vola l'avvoltoio?
avvoltoio vola via,
vola via dalla terra mia,
che è la terra dell'amor.

L'avvoltoio andò dal fiume
ed il fiume disse: "No,
avvoltoio vola via,
avvoltoio vola via.
Nella limpida corrente
ora scendon carpe e trote
non più i corpi dei soldati
che la fanno insanguinar".

Dove vola l'avvoltoio?
avvoltoio vola via,
vola via dalla terra mia,
che è la terra dell'amor.

L'avvoltoio andò dal bosco
ed il bosco disse: "No
avvoltoio vola via,
avvoltoio vola via.
Tra le foglie in mezzo ai rami
passan sol raggi di sole,
gli scoiattoli e le rane
non più i colpi del fucil".

Dove vola l'avvoltoio?
avvoltoio vola via,
vola via dalla terra mia,
che è la terra dell'amor.

L'avvoltoio andò dall'eco
e anche l'eco disse "No
avvoltoio vola via,
avvoltoio vola via.
Sono canti che io porto
sono i tonfi delle zappe,
girotondi e ninnenanne,
non più il rombo del cannon".

Dove vola l'avvoltoio?
avvoltoio vola via,
vola via dalla terra mia,
che è la terra dell'amor.

L'avvoltoio andò ai tedeschi
e i tedeschi disse: "No
avvoltoio vola via,
avvoltoio vola via.
Non vogliam mangiar più fango,
odio e piombo nelle guerre,
pane e case in terra altrui
non vogliamo più rubar".

Dove vola l'avvoltoio?
avvoltoio vola via,
vola via dalla terra mia,
che è la terra dell'amor.

L'avvoltoio andò alla madre
e la madre disse: "No
avvoltoio vola via,
avvoltoio vola via.
I miei figli li dò solo
a una bella fidanzata
che li porti nel suo letto
non li mando più a ammazzar"

Dove vola l'avvoltoio?
avvoltoio vola via,
vola via dalla terra mia,
che è la terra dell'amor.

L'avvoltoio andò all'uranio
e l'uranio disse: "No,
avvoltoio vola via,
avvoltoio vola via.
La mia forza nucleare
farà andare sulla Luna,
non deflagrerà infuocata
distruggendo le città".

Dove vola l'avvoltoio?
avvoltoio vola via,
vola via dalla terra mia,
che è la terra dell'amor.

Ma chi delle guerre quel giorno aveva il rimpianto
in un luogo deserto a complotto si radunò
e vide nel cielo arrivare girando quel branco
e scendere scendere finché qualcuno gridò:

Dove vola l'avvoltoio?
avvoltoio vola via,
vola via dalla testa mia...
ma il rapace li sbranò."


toccante e modernissima metafora della guerra e di come opporvisi.

ogni volta che ascolto questa bellissima canzone...arrivato alla strofa "l'avvoltoio andò dall'eco..." puntualmente scoppio in lacrime.




giuseppe
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Messaggio  beatrice Lun Apr 11, 2011 7:13 am

che peccato... purtropo con i problemi che ho al pc adesso mi è assolutamente impossibile scaricare qualsiasi video... mica hai il testo scritto peppone?

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Messaggio  giuseppe Lun Apr 11, 2011 7:17 am

beatrice ha scritto:che peccato... purtropo con i problemi che ho al pc adesso mi è assolutamente impossibile scaricare qualsiasi video... mica hai il testo scritto peppone?
lo ho inserito nel mio post un attimo prima che tu rispondessi ok capo!

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Messaggio  beatrice Lun Apr 11, 2011 7:18 am

...è apparso ora.... non ho parole...

grazie!

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Messaggio  giuseppe Lun Apr 11, 2011 7:28 am

beatrice ha scritto:...è apparso ora.... non ho parole...

grazie!
bella. vero?

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Messaggio  beatrice Lun Apr 11, 2011 7:36 am

le parole sono toccanti, è vero... abbiamo un bisogno fisiologico di pace e serenità.
la strofa che sottolinei fa sentire davvero il rumore delle zappe. però.....
perchè esiste la guerra? perchè l'uomo "ha bisogno" anche di questa? dove nascono le origini della violenza, del potere, della sopraffazione dei popoli? possibile che la mente umana non riesca a liberarsi di quest'istinto?
ci sono grandi guerre, enormi, che coinvolgono popoli e nazioni. poi ci sono guerre minori, rivolte di centinaia di individui, poi guerre ancora più piccole, vedi le riunioni di condominio, e poi ci sono le guerre personali, che si accendono dentro di noi per un sorpasso sbagliato, un presunto torto subito... insomma, pare che la scintilla dell'aggressività (al di là di motivi di offesa o difesa, leciti o non leciti) stia sempre il posizione stand by dentro di noi, pronta a ravvivarsi ad ogni provocazione..


perchè? perchè abbiamo la guerra dentro?

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Messaggio  maxi Lun Apr 11, 2011 7:45 am

Shocked devo dire bella canzone che fa riflettere.......e insieme alle immagini danno a pensare!!!.......ma il limite è nelle generazzioni future Rolling Eyes ......piu si va avanti piu si perde la sensibilita alle catastrofi della guerra.......proprio perche i giovani vivendo nel benessere non anno idea di cosa significa la guerra Evil or Very Mad ................canzoni e immagini cosi sarebbero da pubblicizzare ........almeno per sensibilizzare i giovani a cosa è la guerra!!!!.........bravo giuseppe Wink
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Messaggio  giuseppe Lun Apr 11, 2011 8:08 am

giusto maxi...
i giovani e la guerra...
nel 1966 Pietro Buttarelli (di cui ho già parlato nel mio primo post) interpretava così "oltre il ponte".
"oltre il ponte"
parole (nuovamente) di Italo Calvino
musica (ancora) di Sergio Liberovici
interpretato da Pietro Buttarelli:



e qui in una versione recente (anni '90) dei Cantovivo, il cui fondatore, cantante e ghirondista Alberto Cesa è stato anch'egli un mio caro amico, purtroppo recentemente scomparso:



testo di Calvino:

"O ragazza dalle guance di pesca,
O ragazza dalle guance d'aurora,
Io spero che a narrarti riesca
La mia vita all'età che tu hai ora.
Coprifuoco: la truppa tedesca
La città dominava. Siam pronti.
Chi non vuole chinare la testa
Con noi prenda la strada dei monti.

Silenziosi sugli aghi di pino,
Su spinosi ricci di castagna,
Una squadra nel buio mattino
Discendeva l'oscura montagna.
La speranza era nostra compagna
Ad assaltar caposaldi nemici
Conquistandoci l'armi in battaglia
Scalzi e laceri eppure felici.

Avevamo vent'anni e oltre il ponte
Oltre il ponte che è in mano nemica
Vedevam l'altra riva, la vita,
Tutto il bene del mondo oltre il ponte.
Tutto il male avevamo di fronte,
Tutto il bene avevamo nel cuore,
A vent'anni la vita è oltre il ponte,
Oltre il fuoco comincia l'amore.

Non è detto che fossimo santi,
L'eroismo non è sovrumano,
Corri, abbassati, dài, balza avanti,
Ogni passo che fai non è vano.
Vedevamo a portata di mano,
Dietro il tronco, il cespuglio, il canneto,
L'avvenire d'un mondo più umano
E più giusto, più libero e lieto.

Avevamo vent'anni e oltre il ponte
Oltre il ponte che è in mano nemica
Vedevam l'altra riva, la vita,
Tutto il bene del mondo oltre il ponte.
Tutto il male avevamo di fronte,
Tutto il bene avevamo nel cuore,
A vent'anni la vita è oltre il ponte,
Oltre il fuoco comincia l'amore.

Ormai tutti han famiglia, hanno figli,
Che non sanno la storia di ieri.
lo son solo e passeggio tra i tigli
Con te, cara, che allora non c'eri.
E vorrei che quei nostri pensieri,
Quelle nostre speranze d'allora,
Rivivessero in quel che tu speri,
O ragazza color dell'aurora.

Avevamo vent'anni e oltre il ponte
Oltre il ponte che è in mano nemica
Vedevam l'altra riva, la vita,
Tutto il bene del mondo oltre il ponte.
Tutto il male avevamo di fronte,
Tutto il bene avevamo nel cuore,
A vent'anni la vita è oltre il ponte,
Oltre il fuoco comincia l'amore. "

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Messaggio  beatrice Lun Apr 11, 2011 8:32 am

profondo anche il testo di calvino... sai che noi abitiamo sulla linea gotica.... il primo buco che abbiamo fatto per i pali della recinzione ci ha regalato un frammento di bomba tanto piccolo quanto pesantissimo... nel castagneto di sopra abbiamo ancora pezzi di filo spinato attorcigliati e trincee... e non a caso la via che porta quassù si chiama Red Bull.
i vecchi qui raccontano che gli uomini dei due fronti hanno festeggiato il natale insieme. due sparuti manipoli di soldati ad aspettare nel gelido inverno e nella solitudine dei boschi,
forse qualcuno che li risvegliasse...
tante volte passeggio pensando a loro, specie quando 40 cm di neve ricoprono tutto qui. e mi chiedo come facessero, quale forza li portasse avanti, quale fede li sostenesse in queste condizioni.

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Messaggio  giuseppe Lun Apr 11, 2011 8:41 am

beatrice ha scritto:profondo anche il testo di calvino... sai che noi abitiamo sulla linea gotica.... il primo buco che abbiamo fatto per i pali della recinzione ci ha regalato un frammento di bomba tanto piccolo quanto pesantissimo... nel castagneto di sopra abbiamo ancora pezzi di filo spinato attorcigliati e trincee... e non a caso la via che porta quassù si chiama Red Bull.
i vecchi qui raccontano che gli uomini dei due fronti hanno festeggiato il natale insieme. due sparuti manipoli di soldati ad aspettare nel gelido inverno e nella solitudine dei boschi,
forse qualcuno che li risvegliasse...
tante volte passeggio pensando a loro, specie quando 40 cm di neve ricoprono tutto qui. e mi chiedo come facessero, quale forza li portasse avanti, quale fede li sostenesse in queste condizioni.

in questo momento ho in mano la pistola (!!!) che fu di Pietro Buttarelli quando era partigiano e che mi ha regalato la sua vedova...

uno dei più geniali (e purtroppo anche uno dei più dimenticati) cantautori italiani, Sergio Endrigo, vedeva così la guerra ed il ritorno alla normalità:

"la ballata dell'ex"
parole e musica di Sergio Endrigo
interprete Sergio Endrigo.
anno 1967



"Andava per i boschi con due mitra e tre bombe a mano
La notte solo il vento gli faceva compagnia
Laggiù nella vallata è già pronta l’imboscata
Nell’alba senza sole eccoci qua
Qualcuno il conto oggi pagherà
Andava per i boschi con due mitra e tre bombe a mano
Il mondo è un mondo cane ma stavolta cambierà
Tra poco finiranno i giorni neri di paura
Un mondo tutto nuovo sorgerà
Per tutti l’uguaglianza e la libertà

In soli cinque anni questa guerra è già finita
È libera l’Italia l’oppressore non c’è più
Si canta per i campi dove il grano ride al sole
La gente è ritornata giù in città
Ci son nell’aria grandi novità
E scese dai suoi monti per i boschi fino al piano
Passava tra la gente che applaudiva gli alleati
Andava a consegnare mitra barba e bombe a mano
Ormai l’artiglieria non serve più
Un mondo tutto nuovo sorgerà
Per tutti l’uguaglianza e la libertà

E torna al suo paese che è rimasto sempre quello
Con qualche casa in meno ed un campanile in più
C’è il vecchio maresciallo che lo vuole interrogare
Così per niente per formalità
Mi chiamano Danilo e sono qua
E vogliono sapere perché come quando e dove
Soltanto per vedere se ha diritto alla pensione
Gli chiedono per caso come è andata quella sera
Che son partiti il conte e il podestà
E chi li ha fatti fuori non si sa
E chi li ha fatti fuori non si sa

Se il tempo è galantuomo io son figlio di nessuno
Vent’anni son passati e il nemico è sempre là
Ma i tuoi compagni ormai non ci son più
Son tutti al ministero o all’aldilà
Ci fosse un cane a ricordare che

Andavi per i boschi con due mitra e tre bombe a mano…"


intensa...evocativa...lucidissima analisi della guerra e di quanto attende i reduci dopo il conflitto...

ps: non concentratevi su alcuni simboli di partiti (estinti comunque ormai da 20 anni) che appaiono in qualche foto presente nel video: il succo non sta lì...ma nelle parole (che non hanno colore politico) della canzone sottolineate da una epica e trascinante colonna musicale e coristica.

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Messaggio  beatrice Lun Apr 11, 2011 11:23 am

e torna, anche qui, l'anelito a un mondo nuovo, all'uguaglianza e alla libertà...
sai cosa mi ha colpito? la frase "..Con qualche casa in meno ed un campanile in più..."

l'uomo ha sempre lottato mosso da alti ideali, di libertà e uguaglianza, appunto. ma mi chiedo com'è possibile che ambedue gli eserciti contrapposti credano sempre di combattere per una giusta causa... chiedo scusa, ma personalmente sono molto critica nei confronti delle guerre, seppur mosse da alti ideali.

mio suocero era partigiano: ragazzino, accampato nei boschi con gli uomini (ai Faggi di javello), mentre le donne di paese portavano di nascosto i pasti, la sera, attraversando i boschi silenziose come linci... ha raccontato cose incredibili... mio zio, prigioniero di guerra nei campi di concentramento in grecia invece, tornò a casa dopo 10 anni, trovando il figlioletto mai conosciuto e lasciato non ancora nato ad aspettarlo e giurando che non avrebbe mai rivelato niente delle atrocità vissute... mio padre, che racconta della sede dei tedeschi in casa, e lui ragazzino che saliva le scale rasentando il muro per paura di disturbare quegli uomini, e il nero morto giù in cantina... e loro, che avevano interrato nella stalla, proprio sotto gli zoccoli delle vacche, damigiane di grano e il vecchio fucile del nonno, perchè nessuno lo trovasse... e mia nonna, che con la tessera andava al mercato nero a prendere il pane per la famiglia, in bicicletta, nel padule di bientina, (pisa) e quando ne otteneva più di quel che le spettava lo nascondeva sotto la veste, fingendo un'improbabile gravidanza....
vivere nel turbinio della motivazione interiore, dell'adrenalina della paura, nell'eccitazione della "caccia". vivere mesi, forse anni, presi nel vortice di un mondo fuori dal mondo, dove si combatte per non morire e si uccide perchè si ha licenza di farlo, credendo nell'importanza dei propri gesti....
e un giorno, tornare nel quotidiano movimento, dove i ruoli sono altri, e altre le gerarchie e le funzioni... e lì, scoprire di essere, in fondo, persone normali. forse neanche ricordate per le gesta...

deve essere uno strappo terribile.. tutto da rimettere a posto, al proprio posto...

per questo anche non credo nella guerra.

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Messaggio  maxi Lun Apr 11, 2011 12:05 pm

Very Happy i confini e gli ideali le fanno i vincitori: la seconda guerra mondiale è stata vinta da russi con americani.............per la democrazia e la liberta degli stati.......dopo sono venuti capitalismo e comunismo in europa.......guarda caso i punti di vista delle due nazzioni vittoriose hahaha .............avessero vinto i nazzisti ora avremmo un altro punto di vista e insegnamenti diversi Sad ....................il grande impero romano è stato il popolo piu dittatoriale che ci sia stato.....ma grazie a loro(alle vittorie in guerra)la cultura latina a spadroneggiato Sad ..............io metto sullo stesso piano:cesare,marco aurelio,napoleone,carlo magno,hitler............ Shocked ...........il nostro modo di pensare e la nostra veduta della storia dipende pure da chi a vinto le guerre Mad .........i vincitori nei libri di storia sono chiamati ""imperatori"" i perdenti ""dittatori""............ma erano essenzialmente uguali!! Sad
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Messaggio  giuseppe Lun Apr 11, 2011 5:32 pm

un indimenticabile film di Ettore Scola si intitolava "c'eravamo tanto amati".
l'elenco degli interpreti era impressionante: Vittorio Gassman, Nino Manfredi, Stefano SattaFlores, Stefania Sandrelli, Alida Valli, Aldo Fabrizi, Federico Fellini, Vittorio De Sica, etc...

primi anni '70...quando ancora il grande cinema italiano era capace di cast da far impallidire le produzioni miliardarie hollywoodiane...
è la storia di un gruppo di amici ex partigiani e di come nel dopoguerra ciò che li aveva tenuti uniti sulle montagne fosse destinato a scomparire.

nella colonna sonora una piccola canzone di tradizione postbellica.
"io ero sandokan"
interprete ignota


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Messaggio  maxi Mar Apr 12, 2011 6:26 am

Very Happy ma infatti pensandoci bene la guerra fa sentire piu uniti il popolo Sad .......si accentua il nazzionalismo e ci si sente piu uniti!! ...nah... sotto questa dominanza psicologica i dittatori anno facile gioco dei piu Sad .................l unione,l ideale,anche il dominio rendono una nazzione piu unita azz... .............in questi tempi di ""cittadini del mondo"" la nazionalita perde colpi Laughing
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Messaggio  nonno_sprint Mar Apr 12, 2011 8:34 pm

Non ho parole.
Sono commosso dalle vostre belle parole che non ho intenzione di aggiungerne altre per non inquinarne la profondità e la sincerità. Bravi.
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Messaggio  giuseppe Mar Apr 12, 2011 9:46 pm

un altro contributo canoro contro la guerra: la famosissima canzone di Gianni Morandi "c'era un ragazzo che come me..." qui interpretata dalla bella e brava Joan Baez.
vienna 1966:

milano 1970:
07 - 24 luglio 1970 - joan baez all'arena civica di milano - (italy) - - c'era un ragazzo che come me amava i beatles e i rolling stones.mp3

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Messaggio  maxi Mer Apr 13, 2011 7:21 am

beatrice ha scritto:e torna, anche qui, l'anelito a un mondo nuovo, all'uguaglianza e alla libertà...
sai cosa mi ha colpito? la frase "..Con qualche casa in meno ed un campanile in più..."

l'uomo ha sempre lottato mosso da alti ideali, di libertà e uguaglianza, appunto. ma mi chiedo com'è possibile che ambedue gli eserciti contrapposti credano sempre di combattere per una giusta causa... chiedo scusa, ma personalmente sono molto critica nei confronti delle guerre, seppur mosse da alti ideali.

mio suocero era partigiano: ragazzino, accampato nei boschi con gli uomini (ai Faggi di javello), mentre le donne di paese portavano di nascosto i pasti, la sera, attraversando i boschi silenziose come linci... ha raccontato cose incredibili... mio zio, prigioniero di guerra nei campi di concentramento in grecia invece, tornò a casa dopo 10 anni, trovando il figlioletto mai conosciuto e lasciato non ancora nato ad aspettarlo e giurando che non avrebbe mai rivelato niente delle atrocità vissute... mio padre, che racconta della sede dei tedeschi in casa, e lui ragazzino che saliva le scale rasentando il muro per paura di disturbare quegli uomini, e il nero morto giù in cantina... e loro, che avevano interrato nella stalla, proprio sotto gli zoccoli delle vacche, damigiane di grano e il vecchio fucile del nonno, perchè nessuno lo trovasse... e mia nonna, che con la tessera andava al mercato nero a prendere il pane per la famiglia, in bicicletta, nel padule di bientina, (pisa) e quando ne otteneva più di quel che le spettava lo nascondeva sotto la veste, fingendo un'improbabile gravidanza....
vivere nel turbinio della motivazione interiore, dell'adrenalina della paura, nell'eccitazione della "caccia". vivere mesi, forse anni, presi nel vortice di un mondo fuori dal mondo, dove si combatte per non morire e si uccide perchè si ha licenza di farlo, credendo nell'importanza dei propri gesti....
e un giorno, tornare nel quotidiano movimento, dove i ruoli sono altri, e altre le gerarchie e le funzioni... e lì, scoprire di essere, in fondo, persone normali. forse neanche ricordate per le gesta...

deve essere uno strappo terribile.. tutto da rimettere a posto, al proprio posto...

per questo anche non credo nella guerra.
................................................beatrice,con la forza della disperazzione e della sopravivenza vengono a galla forze che noi neanche immaginiamo... Shocked
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Messaggio  beatrice Mer Apr 13, 2011 12:16 pm

@nonno-sprint: qualsiasi contributo non è un inquinante, ma un graditissimo apporto..
@maxi hai pienamente ragione, abbiamo risorse inimmaginabili dentro di noi, che si rivelano nei momenti di disperazione.... la forza della pulsione a vivere è potentissima...

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Messaggio  maxi Mer Apr 13, 2011 12:41 pm

Cool certo ma anche l adrenalina che entra in circolo in determinate situazzioni di stress o tensione..............noi (per fortuna) stiamo paciosi e sereni.......non ci manca nulla e ......ingrassiamo hahaha hahaha ...................basta che una semplice tensione nella vita e incominciamo a ""rinselvatichire"".......questo succede a tutti......come prova stai a digiuno un intero giorno e il giorno dopo senti come sei e le tue sensazzioni.......ti sentirai piu nervosa,agitata......nervile Laughing Laughing ........ma allo stesso tempo piu attenta e in tensione pirat pirat
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Messaggio  vigorius Mer Apr 13, 2011 6:43 pm

che dire, condivido con Nonno Sprint la bellezza delle canzoni e delle parole.
invio una piccola testimonianza del mio vissuto che uso come "lettera contro
l'assurdità della guerra". scritta prima che svanisca dalla mia memoria,
nell'intenzione di portare un minimo contributo alla costruzione di un mondo
migliore. e per dire ai giovani di lottare per la Pace. che è un bene immenso
da difendere. ci accorgiamo del suo valore quando non c'è più. e perchè
si avvicina il 25 Aprile.

-storia minima di un cavallino di legno con le rotelle-

In un paesino sperduto sull'appennino c'era un bambino triste e malinconico.
Giocava da solo per le stradelle pietrose e con pezzetti di carbone scarabocchiava
su i sassi inventandosi amici per giocare con loro. Un giorno un montanaro
gentile gli donò un piccolo cavallino di legno con le rotelle, fatto con pochi
pezzetti di legno, misero e sghembo. Il bambino quasi impazzì per la gioia.
Per lui era il più bel cavallino del mondo. Ora allegro e felice trotterellava
per le stradine pietrose insieme al suo primo giocattolo vero. Quando tornava
a casa (una stanza con dei pagliericci per terra) saltava in collo alla mamma,
la stringeva forte e la riempiva di baci. Lei si stupiva, non l'aveva mai visto
così felice. Un giorno in una stradella in leggera discesa, il cavallino finì la
sua corsa fermandosi davanti a un soldato vestito di scuro che col suo
piede calzato da un nero stivale schiacciò e distrusse il fragile cavallino
di legno. Il bambino scappò di corsa cercando sua madre. Si ritrovarono
poco dopo, insieme ad altri, ammucchiati contro un muro di pietra. I suoi
occhi si spalancarono al fuoco delle mitragliatrici, al sangue,alle urla,al terrore,
percepì la morte. Improvviso un soldato s'avvicinò al bambino, lo prese per
un braccio, lo guardò un istante, poi lo spinse con il fucile insieme alla madre
gridando: Via ! Via ! Skappare! Correre! Via! Via! Forse quel bambino biondo,
con gli occhi celesti e ancora paffuto, gli avrà ricordato un figlio tedesco
lontano. Chissà?...misteri insondabili dell'animo umano. Il bambino scappando
per i boschi insieme alla madre e ogni tanto girandosi indietro si chiedeva
perchè quel piede calzato da un nero stivale aveva spezzato e distrutto
il suo cavallino di legno con le rotelle. Il suo primo giocattolo vero,fatto
da un montanaro gentile con pochi pezzetti di legno...
vig

finchè c'è guerra c'è speranza Copia_11

nell'estate del 1944 la toscana venne messa a ferro e fuoco dalle armate
tedesche in ritirata. era l'operazione terra bruciata del feld-maresciallo
von kesselring che fu condannato a morte per crimini contro l'umanità.
detenuto in Italia, dopo pochi anni fu graziato per motivi di salute.
tornato in austria, accolto come un eroe nei circoli neonazisti, si vantava
di essere stato "troppo buono" con noi Italiani, e pretendeva da noi
un monumento per la sua gloria.
vigorius
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Messaggio  araba fenice Mer Apr 13, 2011 8:42 pm

Mi sono letta tutta la discussione ,ho guardato i filmati e ascoltato le canzoni....belle parole,belle canzoni....profondo il significato di tutto ciò.... personalmente a me la parola guerra incute paura,dolore,sgomento.....

Io abito in una zona molto particolare in fatto di guerra.....quando sono sul Monte Grappa c'è un silenzio irreale e si respira il "profumo" della guerra è un luogo strano quel monte...quando si è lì c'è una pace surreale,forse è il rispetto che viene in automatico verso quel luogo ma come dicevo pocanzi si sente ancora il "profumo" della guerra e ti vengono i brividi......

Le guerre ci sono state e ci saranno sempre.....ma io sogno un Mondo pieno di Pace.

finchè c'è guerra c'è speranza Images?q=tbn:ANd9GcQmWKwUTf4OQwv0p21DtL87phaZhT9GpinaCyJALuV9urAJb5Fx finchè c'è guerra c'è speranza Images?q=tbn:ANd9GcT05xEb3Xh9TJ0411xpKZRqsvZJuah8XUeVM-pcHVgNJOQRx2lf
sacrario del Montegrappa vi sono custoditi i resti mortali 12.615 caduti italiani, di cui 10.332 ignoti...persone che hanno combattuto per la libertà,non bisognerebbe dover combattere nè per la libertà,nè per altro.......


Ultima modifica di araba fenice il Mer Apr 13, 2011 8:56 pm - modificato 1 volta.
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Messaggio  giuseppe Mer Apr 13, 2011 8:53 pm

anche a me il termine guerra muove paura e stupore: la guerra inizia là dove si spengono i sentimenti e si arresta la ragione.

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