Incontro speciale con l'Onoterapia (terapia con l'asino)

……tutto iniziò per caso……..

Un giorno la dottoressa che dirige la terapia con gli asini su pazienti schizzofrenici mi chiese aiuto, poiché avendo adottato un pony non riusciva a gestirlo.
Accettai di buon grado.
Il primo giorno da loro fu uno scock!
Arrivai al campo dell’onoterapia (terapia con l’asino) e la scena che si presentava ai miei occhi era questa:
pazienti che portavano maldestramente asine a lunghina, asine che portavano pazienti a lunghina, asine con cavezza e lunghina che vagavano da sole.
Nella mia mente l’uniche frasi che si affollavano erano “Attenzione! Non così dietro. E’ pericoloso” Poi mi accorgo che la dottoressa mi stà osservando ridendo e mi dice “Visto! Splendido vero? Io adoro le mie asine”. Poi si volta e ordina ai suoi pazienti di legare e spazzolare le asine.
Nuovo stupore. Legate male od addirittura per niente, spazzolate spesso con forza e con movimenti bruschi le dolci asinelle sopportavano tutto con pazienza e docilità.
Finalmente inizio la mia lezione presa dal fervore nel far vedere a quella manica di pigroni indisciplinati come funziona con il cavallo.
Al terzo incontro i ragazzi (per me non più pazienti) erano in grado di spazzolare, vestire, condurre il pony su un percorso di slalom e barriere con passaggio corretto del testimone, il tutto in perfetto ordine e disciplina ed in tempi ragionevoli.
Perché dico così?
Perché lì dentro tutto viaggia al ritmo lento delle asinelle, la dottoressa, i ragazzi, anche il pony si è “inasinito”!
Le prime volte per me è stata molto dura cercare di allinearmi ai loro tempi……… ma veniamo al quarto incontro, quello che mi ha fatto venire la voglia irrefrenabile di farvi partecipi della mia esperienza.
Periodo duro per me, stressante, molte notti insonni.
La dottoressa chiama. “Vieni. Ti stiamo aspettando”
Io vado anche se sono molto stanca.
Arrivo al campo dell’onoterapia, una giornata di marzo splendida, li trovo tutti lì che mi aspettano felici: i ragazzi, Zorro, le asine. Mi gridano da lontano “Ciao bella!”
Qualcosa inizia a sciogliersi nel mio cuore, che negli ultimi tempi si è un po’ indurito.
Ed il mio animo per natura sempre tormentato trova un attimo di pace. …………E finalmente capisco.
Capisco il potere terapeutico delle asine.
La mia dose di emozioni non finisce qui.
Per me, i ragazzi avevano preparato un’ altra sorpresa.
Sapendo che buona forchetta che sono, mi hanno fatto dono di un bel vassoio di tonnarelli all’uovo fatti con le loro mani ed un biglietto gigante con le foto delle nostre lezioni e le firme di ognuno di loro con un grazie a caratteri cubitali.
Le lacrime scendono copiose sul mio viso ed inizia un pianto ininterrotto, liberatorio. I ragazzi mi guardano attoniti e dispiaciuti. La dottoressa spiega loro che alcune volte si piange anche per la felicità e le belle emozioni. Allora cambiano espressione si alzano tutti e in poco tempo vengo sommersa da pacche sulle spalle, carezze sulla nuca, qualche timido bacio sulla guancia, qualcuno di loro piange con me.
Non sanno che la dottoressa si stà sbagliando!
Stavo piangendo perché ero sconvolta da una rivelazione. Avevo trovato più affetto, comprensione, calda accoglienza, amicizia disinteressata, in quel branco misto fatto di asine, pony, pazienti, che in tutta la mia vita al di fuori di lì.

La lezione l’avevo ricevuta io!

.................... non trovo parole...................... questa si che è una preziosa lezione!!!!

ho lavorato per anni nel disagio sociale e mentale ale... capisco benissimo e confermo..
si trova molto più amore tra gli ultimi. che siano essi uomini o animali. gli ultimi sono quelli più riconoscenti, più puri, più mondi dall'arroganza umana...
incollo qui la mia esperienza in una clinica di anziani con malattie mentali e demenze senili... dura, allucinata, ma che vale la pena di leggere. sono quegli esseri che mi hanno insegnato che la felicità è relativa, quando la sera ridevano se davo loro una minestrina invece del solito semolino sciapo.... amo profondamente tutti loro, ancora oggi....

Ale, che emozione leggerti, grazie per averci raccontato questa meravigliosa storia di amicizia