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Al centro del nostro essere c’è un’oasi di pace, perfettamente connessa con tutto il creato e ricca di armonia. Un’oasi troppo spesso dimenticata, violata dal vivere moderno e mal nutrita dall’indifferenza. Eppure essa è il punto perfetto dove Cielo e Terra s’incontrano. Questo forum vuol dare spazio alla sua voce, rivalutando la semplicità del vivere in sintonia con la Natura e ammantandola del suo significato più vero e profondo. Un atto di umiltà e di riscoperta, un ritorno responsabile e consapevole al ruolo originario dell’uomo quale amorevole guardiano e custode di tutto ciò che lo circonda. Il Cielo motiva la Terra, la Terra sostiene il Cielo e tutti e due provvedono agli Esseri Viventi.
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lo stupefacente mondo dei terafosidi

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Messaggio  giuseppe Ven Apr 01, 2011 4:47 pm

sono felice di introdurvi alla scoperta di uno degli animali più misteriosi ed antichi del nostro pianeta.
popolano varie zone della terra da 240 milioni di anni e in questo lunghissimo periodo di tempo sono rimasti assolutamente immutati.
i terafosidi, chiamati anche migàli o tarantole o ragni giganti.

questi per intenderci:

lo stupefacente mondo dei terafosidi L_3e1411
esemplare di femmina adulta di theraphosa leblondi.

sono, come tutti i ragni, aracnidi (quindi non insetti) e appartengono all'ordine degli araneidi.
sono animali a sangue condotto: un piccolo cuore pompa una linfa dentro di loro.
sono artropodi invertebrati ed il loro movimento è dato proprio dal pompaggio della suddetta linfa che con un sistema di paratie viene mandata in pressione e liberata con modalità idrauliche simili alla oleodinamica ma infinitamente più sofisticate.
i terafosidi (come tutti i ragni) non hanno nè scheletro nè apparato muscolare. ciò non di meno sono capaci di movimenti articolatissimi e di notevoli prove di forza fisica.

i terafosidi sono presenti in varie aree tropicali e e subtropicali del pianeta: in africa, in centro america, in sud america, in australia e in parte dell'asia.

la dimensione di una migale varia da specie a specie, da un minimo di una decina di centimetri a quasi 40 cm di apertura come nel caso della theraphosa leblondi raffigurata nella prima foto.

la theraphosa leblondi è il ragno più grosso al mondo, può arrivare a pesare mezzo chilo e supera tranquillamente i 35 cm di dimensioni. il suo opistosoma (il sedere diciamo così) può essere grande quanto un uovo di gallina. altre specie particolarmente imponenti sono la pseudotheraphosa apofisis, la lasiodora parahibana e la acantoscurria geniculata.

i terafosidi si dividono in terricoli ed arboricoli. i terricoli scavano profonde buche nella terra, rivestono le pareti con la loro tela, prodispongono una apertura-chiusura efficace (di solito impiegando pezzi di corteccia o foglie ricoperte con la loro tela e incardinando il tutto ad un punto fisso, di modo che la porticina si richiuda sempre dietro di loro): questa è la loro tana, fulcro della loro zona di vita e di caccia, che arriva di solito a non più di un metro quadrato di superficie. i terafosidi sono cannibali: pertanto per ogni zona ve ne può esistere solo uno.
gli arboricoli (di solito leggermente più snelli dei terricoli) sfruttano invece le cavità degli alberi oppure realizzano curiosi bozzoli di tela appesi ad un ramo in cui vanno ad abitare.

i terafosidi non cacciano usando la tela come rete per intrappolare le prede, come fanno altri ragni. le migali predano come i gatti ma in modo molto più preciso dei felini: pur essendo prive di udito e olfatto e disponendo di una vista con sei occhi che però permette loro solo di distinguere tra luce e buio, tuttavia sfruttano la loro peluria trasparente (non quella che da il colore all'animale, una peluria più rada e lunga disposta su tutto il corpo) la quale funge da radar poichè capta le microvariazioni della densità dell'aria attorno a loro e li informa con precisione estrema sulla posizione, la velocità di spostamente, la distanza, la dimensione della preda. con un balzo il terafoside salta addosso alla preda avviluppandola fra le sue zampe e morsicandola con i suoi chelicheri, vere e proprie zanne di chetina che possono arrivarea a misurare 3 cm nelle specie di dimensioni maggiori e che sono in grado di perforare da parte a parte il pollice di un uomo unghia compresa.

foto delle zanne di un grosso terafoside, probabilmente una pseudotheraphosa apofisis:
lo stupefacente mondo dei terafosidi _210

le tarantole si nutrono di insetti, piccoli anfibi, piccoli roditori e a volte volatili. le loro prede infatti vanno, a seconda delle dimensioni della specie, da grilli, cavallette e locuste a lucertole, a topi e piccoli uccelli.

con i chelicheri la tarantola inietta il veleno nella preda la quale muore all'stante (il veleno dei ragni differisce da quello dei serpenti poichè mentre quello di questi ultimi è molto spesso cardioattivo, cioè deve completare la circolazione sanguigna per arrivare al cuore ed agire, quello degli aracnidi è neuroattivo, agisce direttamente sui recettori cerebrali: questione di frazioni di secondo). a quel punto il ragno comincia ad avvolgere la preda nella sua tela agendo con le filiere che ha al fondo dell'opistosoma (il sedere, l'uovo di gallina, insomma tutta la parte posteriore del suo corpo che comprende il cuore, i polmoni a libro, il condotto anale e appunto l'organo di secrezione della tela). il motivo reale di questa curiosa operazione, nel corso della quale l'animale sembra danzare sopra la preda ormai morta è ancora scientificamente da accertarsi. fatto ciò la tarantola azzanna nuovamente la preda imbozzolata e le inietta questa volta una sostanza acida che ne scioglie le carni: i ragni non mangiano la preda, la bevono, non disponendo di un vero e proprio apparato digerente. personalmente sono propenso a credere che l'imbozzolamento che si diceva prima serva a far sì che con lo scioglimento delle carni della preda non ne vada perduto nulla: potrebbe essere una sorta di ciotola nella quale raccogliere la minestra e soprattutto ove lasciare gli scarti (pelo, piume, ali ed altro che non interessa al ragno). il pasto di un grosso terafoside può durare diverse ore e per la sua sopravvivenza sono sufficienti un paio di grandi prede al mese.

i terafosidi, come tutti i ragni, bevono molta acqua: i terricoli abbeverandosi presso corsi d'acqua (nei pressi dei quali hanno costruito la tana) gli arboricoli bevendo la rugiada o la pioggia dalle foglie delle piante dove vivono.

la vita di un terafoside femmina è parecchio lunga: da un minimo di 8/10 anni ad un massimo di 40 a seconda delle specie. i terafosidi maschi (più piccoli delle femmine) vivono molto di meno: difficilmente più di tre anni. questo perchè arrivati a maturità sessuale vengono uccisi e divorati dalla femmina subito dopo l'atto riproduttivo. nel caso non trovino una femmina la loro vita è comunque destinata a finire alla fine del periodo fertile, quindi non oltre i 3 anni.

la riproduzione delle tarantole avviene in questo modo: il maschio prepara una tela nella quale va a depositare il proprio sperma. trovata la femmina torna alla tela, preleva con i pedipalpi (quelle due specie di zampe oltre alle 8 di movimento, più corte poste nella parte frontale dell'animale) lo sperma, lo inserisce in un apposito alveo sito nelle due zampe anteriori, si avvicina alla femmina la quale si solleva sulle zampe centrali e posteriori ed il maschio deposita con le zampe il proprio seme in una tasca del ventre della femmina. fatto ciò il maschio viene ucciso e mangiato.
dopo un periodo variabile di settimane a seconda della specie la femmina svilupperà le uova (da alcune decine a qualche migliaio in base al tipo di tarantola) che avvolgerà in una sacca realizzata con la sua tela. tale sacca la porterà indosso, sulla parte tra il cefalotorace e l'opistosoma, fino a poche ore prima della schiusa delle uova, quando la sacca verrà depositata e la femmina vi si allontanerà un poco. alla schiusa delle uova i ragnetti neonati non avranno bisogno di alcun accudimento materno, saranno già capaci di predare e cibarsi in proporzione alle loro ancora ridotte dimensioni e faranno soprattutto bene a fuggire immediatamente dalla madre la quale altrimenti li ucciderebbe per mangiarli. un ragno neonato mangia vermi, acari, camole ed altri piccoli insetti.

le tarantole, come detto, sono animali velenosi. la potenza del loro veleno (calcolata in kg di peso su cui esso è in grado di agire mortalmente) varia molto tra le varie specie: una grammostola spatulata dispone di un siero che può uccidere fino ad una decina di chili, una lasiodora parahibana 30 chili, una acantoscurria geniculata un quintale, una haplopelma lividum o una poeciloteria regalis arrivano ad una tonnellata.
il veleno del ragno si autoriproduce periodicamente e la sacca velenifera non rimane mai completamente vuota. il ragno può decidere quanto inocularne e se inocularlo: non di rado si limita semplicemente ad un dolorosissimo morso senza impiegare il proprio veleno su esseri che per lui non rappresentano una attrattiva in termini di cibo come possono essere mucche, buoi, cani o esseri umani. nel caso in cui però il fastidio provocatogli lo spaventi particolarmente, soprattutto se è una femmina con indosso la sacca delle uova, allora può anche utilizzare il suo veleno pure su animali come quelli indicati prima.

i terafosidi, come tutti i ragni, crescono per fasi, diciamo a tappe. ciascuna tappa è caratterizzata dalla muta completa del derma e di tutti gli organi tranne il cuore ed il sistema nervoso. il ragno esce dalla vecchia pelle per ritrovarsi più grande di dimensioni. una tarantola adulta compie in media una muta all'anno. in occasione della muta il ragno si chiude nella sua tana già alcuni giorni prima, concentrato nel prepararsi all'operazione più delicata del suo ciclo biologico: la fuoriuscita dalla vecchia pelle. durante la muta vera e propria, che può durare anche numerose ore, il ragno sarà assolutamente impossibilitato a difendersi o a scappare da un pericolo. terminata la muta impiegherà alcune ore a riprendersi appieno e ricomincerà a mangiare solo dopo numerosi giorni.

come detto le migàli sono animali velenosi e pertanto potenzialmente aggressivi. tuttavia non tutte le specie sono aggressive allo stesso modo. una grammostola spatulata di norma è un animale tranquillo, lo stesso dicasi di una aphonopelma seemanni o di una brasilopelma coloratavillusm. dal carattere invece assai più aggressivo sono specie come la theraphosa leblondi, la grammostola pulchra, le haplopelme, le lasiodore, le acantoscurrie ed alcune avicularie.

per aggressività di una migàle si intende sia la sua mordacità che l'eventuale impiego, se si tratta di un ragno centro o sud americano, dei peli urticanti. i teraphosidi centro e sud americani e solo loro dispongono infatti sulla parte posteriore del sedere di una peluria la quale, vigorosamente strofinata dalle zampette posteriori, si volatilizza creando una nube dalla azione violentemente urticante. nella prima foto la theraphosa ci mostra chiaramente la chiazza sul sedere che si è prodotta ricorrendo spesso a tale strumento di dissuasione.
tuttavia proprio la theraphosa (animale dal gran brutto carattere) non di rado sceglie di assumere una posizione di minaccia.

questa:
lo stupefacente mondo dei terafosidi 82418010

in tale posizione il ragno mostra la sua impressionante dentatura e nel giro di un istante è in grado di mordere. sempre in questa posizione spesso la theraphosa leblondi produce un particolare rumore, simile a quello di un gatto che soffia, sfregando rapidamente i suoi pedipalpi. è un ulteriore avvertimento: significa che il ragno è gravemente infastidito e pronto ad attaccare.

alcune specie particolarmente tranquille come la grammostola spatulata cilena

lo stupefacente mondo dei terafosidi Roseha11

trovano impiego in alcuni progetti pilota di agricoltura biologica in Cile. vengono introdotti esemplari femmina uno ogni metro quadro di terra coltivata e si occuperanno loro di uccidere gli insetti senza alcun impiego di insetticidi. dato tra l'altro che una femmina di grammostola spatulata vive in media trenta anni e nel caso la si dovesse acquistare presso un allevamento costa una diecina di dollari è anche un ottimo investimento economico: con 10 dollari ti compri un formidabile insetticida naturale che ti agirà su un metro quadro di superficie e che ti durerà trent'anni.

la velocità di un ragno gigante può essere considerevole (tranne che nel periodo subito prima e subito dopo la muta, quando l'animale è molto rallentato): i più veloci sono gli arboricoli, poichè anche leggermente più piccoli e meno pesanti. una lasiodora parahibana di 400 grammi sicuramente sarà più lenta di una haplopelma lividum di meno di un etto.

le migàli sono animali fortissimi, in grado di spostare fino a 10 volte il loro peso: non è inconsueto vedere un grosso terafoside armare la propria tana spostando pietre o pezzi di legno del peso di 4 o 5 chilogrammi.

i terafosidi si arrampicano formidabilmente come tutti i ragni. su superfici ruvide impiegano due piccoli arpioni posti in cima a ciascuna delle 8 zampe. su superfici liscie sfruttano il cuscinetto adesivo che riveste l'estremità di ciascun arto. tale cuscinetto non è sempre adesivo: è il ragno a decidere quando imbibirlo di una apposita secrezione di modo da poter scalare anche superfici come il vetro.

il veleno dei terafosidi trova impiego in farmacologia come base per preparati antinfartuali. senza uccidere l'animale, se ne preleva una modica quantità con una siringa. tale quantità prelevata sarà ricostituita dall'animale stesso nel giro di poche ore.

i terafosidi sono animali crepuscolari: escono dalla tana all'imbrunire e stanno in attività per tutta la notte, intenti nelle loro due operazioni fondamentali: la caccia e la manutenzione, meticolosissima e quotidiana, della loro casa, pulizie e lavori di consolidamento giornalieri.

le migali (o tarantole o terafosidi) si trovano in una varietà di colori e di geometrici disegni impressionante.

qui una stupenda femmina giovane di poecilotheria regalis, ragno dello srilanka, arboricolo, sui 20cm circa, assai veloce e velenoso:
lo stupefacente mondo dei terafosidi 49077411

la più famosa delle tarantole: la brachipelma smithi
lo stupefacente mondo dei terafosidi B74ae_11

ragno indiano particolarmente bello anche se temibile: la haplopelma lividum
lo stupefacente mondo dei terafosidi Cobalt10

una aphonopelma crinita:
lo stupefacente mondo dei terafosidi Images10

questi sono soltanto alcuni esempi delle oltre 7000 varietà di terafosidi esistenti al mondo.


Ultima modifica di giuseppe il Gio Apr 14, 2011 11:36 pm - modificato 18 volte. (Motivazione : correzioni ortografiche)

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Messaggio  dade Ven Apr 01, 2011 5:35 pm

Ma questi bellissimi esemplari sono tuoi? Dove li tieni? E se hai ricavato un angolo dal clima tropicale oppure vanno in letargo ai rigori dell'inverno alpino?E per nutrirli inserisci prede vive nelle teche?Scusami per tutte queste domande,ma il mondo dei ragni a me è oscuro,so cosa sono ma non mi sono mai avvicinato al loro mondo
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Messaggio  dade Ven Apr 01, 2011 5:45 pm

Te nel tuo articolo dici che certi esemplari sono velenosi,sei già stato morso?E nel nostro paese esite un vaccino antiveleno per i loro morsi anche nelle nostre strutture ospedaliere oppure bisogna farlo arrivare da paesi tipo l'America,volevo anche sapere come parte il sintomo d'avvelenamento
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Messaggio  giuseppe Ven Apr 01, 2011 5:57 pm

alcuni di questi esemplari sono stati miei. ora non più dato che avendo così tanti ed irruenti cani in casa il pericolo che una teca (anche se le mie teche erano tutte di non meno di un metro quadro, quindi grosse e pesanti) venisse fatta cadere liberando un animale pericoloso per casa era troppo elevato. alcune delle foto postate sono mie, altre prese dal web , forse alcune addirittura mie e poi riprese dal web. i miei esemplari sono stati da me donati a vari centri di aracnologia presso numerose facoltà zoologiche del mondo.
premetto che la migale, al contrario ad esempio degli scorpioni, vive bene in cattività e si riproduce facilmente. questo a condizione che il terrario ricalchi per dimensioni e condizioni climatiche quel metro quadro di terra libera nella quale vivrebbe in natura. gli scorpioni, invece, difficilmente si riproducono in cattività poichè in natura non sono animali stanziali quanto i ragni. gli scorpioni che si trovano nei terrari privati sono quasi sempre esemplari di cattura. le migàli invece sono per lo più esemplari di allevamento. addirittura alcune di queste specie di ragno (la brachipelma smithi ad esempio, quella con le ginocchia arancioni) in natura non esistono più poichè il loro habitat è stato irrimediabilmente devastato: pertanto la specie esiste soltanto più in cattività, nei terrari degli appassionati e dei centri di ricerca.
inizialmente ho dovuto necessariamente fornire ai ragni prede vive. questo mi disgustava a tal punto che dopo un pò ho elaborato un sistema grazie al quale sono riuscito a nutrirli tutti con scarti di macelleria. facevo così: legavo un filo per cucire ad un pezzo di carne e lo depositavo nella teca. dopo qualche ora, dall'esterno della teca, tiravo il filo simulando il movimento di una preda: il ragno ci cascava regolarmente e pertanto non ho più assistito alle scene cruente di un ragno che uccide un topo.
le teche devono essere tutte riscaldate ed umidificate in modo differente a seconda delle necessità dell'animale ed al suo habitat naturale.

tutti i ragni, non solo le migàli ma proprio tutti i ragni compresi quelli domestici, sono velenosi. se non lo fossero non potrebbero predare e nutrirsi. alcuni ragni lo sono più di altri, ma comunque tutte le tarantole sono velenose.

io non sono mai stato morso ma conosco persone che sono state morsicate, senza inoculamento del veleno. pare che il morso di una tarantola sia dolorosissimo. molte volte invece sono stato inondato dei loro peli urticanti.

non esistono antidoti specifici. in ogni caso per i veleni di quella decina di specie di tarantole che sono in grado di uccidere sopra il quintale di peso e dato che il loro veleno, come spiegavo, è neuroattivo, non vi sarebbe nemmeno il tempo di iniettare l'antidoto. nel caso di morsi di specie con veleni meno potenti l'avvelenamento si manifesta con paralisi della parte colpita.


Ultima modifica di giuseppe il Ven Apr 01, 2011 9:49 pm - modificato 1 volta. (Motivazione : correzioni ortografiche)

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Messaggio  maxi Ven Apr 01, 2011 6:07 pm

affraid giuseppe mi sorprendi sempre di piu att..tenti! ................ma tenere questi animali potenzialmente pericolosi in cattivita con pericolo che scappano non è...............pericoloso per l incolumita delle persone?? pale pale
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Messaggio  giuseppe Ven Apr 01, 2011 6:20 pm

le teche le tenevo ciascuna lucchettata dall'esterno (i ragni sono degli artisti dell'evasione) e tutte in una stanza. quando si rendeva necessario togliere un ragno dalla teca per le operazioni di pulizia annuali del terrario avevo cura di chiudere la porta e la finestra della stanza (stanza che non aveva mobilia o anfratti ove nascondersi) e quelli più rapidi nei movimenti li facevo transitare in una scatola chiusa prima di riporli temporaneamente in un terrario di emergenza. quelli più lenti o tranquilli li prendevo con le mani e li inserivo nel terrario di emergenza per quelle poche ore necessarie alle operazioni di manutenzione annuale. nel caso di interventi di natura veterinaria nei loro confronti avevo uno speciale tavolo con una sorta di terrario aperto dal di sopra ma con le pareti cosparse di una sostanza oleosa che impediva loro di arrampicarvisi.
in quasi 20 anni di ragni in casa non me ne è mai scappato uno.
inoltre, dove vivo io (una casa isolata nei boschi delle Alpi) nessuno di questi animali vivrebbe più di mezz'ora libero nel bosco: nemmeno in estate. parliamo di animali che necessitano di temperature non inferiori ai 35 gradi centigradi e di percentuali di umidità che non sono quasi mai sotto l'80%.


Ultima modifica di giuseppe il Ven Apr 01, 2011 9:53 pm - modificato 1 volta. (Motivazione : correzioni ortografiche)

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Messaggio  maxi Ven Apr 01, 2011 6:29 pm

Neutral non intendevo te pale .......ma parlavo in senso generale Rolling Eyes ............comunque se dici che non sopravivrebbero nei boschi mi fa stare piu tranquillo Very Happy
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Messaggio  giuseppe Ven Apr 01, 2011 6:32 pm

maxi ha scritto: Neutral non intendevo te pale .......ma parlavo in senso generale Rolling Eyes ............comunque se dici che non sopravivrebbero nei boschi mi fa stare piu tranquillo Very Happy
certo che se tenuti in un appartamento di un condominio in città, magari in teche malamente chiuse...il rischio potenzialmente c'è. ma ovviamente io parlo della mia esperienza con i ragni...che ha avuto luogo qui dove vivo io e con gli accorgimenti che usavo io.

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Messaggio  beatrice Ven Apr 01, 2011 7:40 pm

grazie peppone... un lavoro interessantissimo che mi ha rapita per più di mezz'ora, mentre lo leggevo. splendide creature, misteriose e particolarissime. peccato siano così poco conosciute e quindi raramente apprezzate per le loro caratteristiche! sono molte le persone che soffrono di aracnofobia oggigiorno e sono ancor più quelle che non conoscono i ragni ed il loro fantastico mondo.
io ho la fortuna di avere un compagno che parla con tutti gli animali, ragni compresi, e mi dice sempre che i ragni sono veramente animali intelligenti. purtroppo in questo non sono alla sua altezza, ma è stato lui che ha portato la mia attenzione su queste creature facendomele avvicinare com intenzioni perlomeno benevole. sono finalmente riuscita ad apprezzare ragnatele fenomenali, strutturate in una varietà infinita si modi, ad ammirare quei sottili fili lunghissimi che mi portano, ogni volta che li vedo, a chiedermi se i ragni volano, a rispettare questi animali e il loro compito prezioso di eliminare gli insetti dannosi...
soluzione intelligente quella di usare i ragni nel biologico in Cile, intrisa di rispetto per l'ambiente e gli animali stessi.
una cosa mi chiedo: qual'è il motivo per cui la femmina (e non solo in questo caso) uccide il maschio dopo l'accoppiamento?

p.s. foto eccezionali, veramente!

beatrice
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Messaggio  giuseppe Ven Apr 01, 2011 9:04 pm

il maschio, nel mondo dei ragni (praticamente tutti i ragni), serve esclusivamente alla riproduzione della specie.
il maschio è sempre più piccolo (a volte anche la metà), meno velenoso e meno colorato della femmina.
esaurito tale compito riproduttivo viene ucciso dalla femmina e mangiato, poichè comunque non potrebbe fecondare una altra femmina dato che la produzione spermatica avviene una sola volta nell'arco della vita di un ragno maschio. nel caso non incontri una femmina da fecondare il maschio, finito il periodo fertile, muore comunque. pertanto la femmina lo uccide e lo mangia dopo l'atto sessuale, dato che ormai non serve più alla specie.
lo studioso settecentesco Linneo notò per la prima volta questo comportamento su di un famoso ragno brasiliano, il Latrodectus Mactans comunemente conosciuto come Vedova Nera. la vedova nera è, tanto per sfatare alcune convinzioni errate, un piccolo ragnetto glabro (non peloso) grande non più dell'unghia di un mignolo. vive su di una tela appesa fra le fronde degli alberi che usa anche per cacciare. la sua leggendaria velenosità è molto da ridimensionare: il veleno di cui dispone agisce fino a 40 kg di peso (pertanto non è mortale per un uomo adulto). il suo parente europeo, il Latrodectus Tredecimguttatus, chiamato Malmignatta dispone di un potere venefico di circa la metà del suo cugino d'oltreoceano, per quanto il suo morso, unito alla secrezione di veleno, sia estremamente doloroso e dal decorso lungo.
Linneo notò che la femmina di Vedova Nera uccideva i maschi dopo l'accoppiamento. evidentemente si era preoccupato di osservare solo il comportamento di questo ragno esotico senza valutare che il medesimo rito avviene anche fra le volgari tegenarie delle cantine presenti in tutta italia e in almeno la metà delle numerosissime specie di aracnidi al mondo.
altre convinzioni popolari da rivedere e correggere:
"mi ha PUNTO un ragno!" ...un ragno non punge, morsica, non ha il pungiglione ma i denti.
"i ragni vivono nelle cantine ammuffite"...i ragni respirano molto poco ma sono estremamente esposti alle esalazioni venefiche dei sali di ammonio prodotte dalle muffe: quindi se in un posto abita un ragno sicuramente muffa non ve ne è proprio.
"i ragni vivono nello sporco"...i ragni sono animali pulitissimi, quasi maniacalmente precisi nella propria pulizia e nella pulizia del luogo in cui abitano. non per nulla vanno sempre a depositare i loro escrementi (liquidi: i ragni fanno cacca e pipì tutto insieme dal medesimo orifizio) in un luogo lontano dalla loro tana e che viene periodicamente ricoperto di terra o di ragnatela. stessa sorte per gli avanzi del pasto. nel caso delle mute (ove rimarrebbe materiale organico destinato a putrefarsi) le migàli le sotterrano al confine del proprio territorio. le tegenarie delle cantine (presenti in tutta italia) le lasciano nella tela e cambiano abitazione (vi sarà capitato di vedere una ragnatela in casa con dentro un ragno semitrasparente che sembra morto. bene: non è un ragno morto. è la muta di un ragno). i ragni nello sporco non ci vivono anche perchè sarebbero esposti ad assalti di parassiti come gli acari (cugini dei ragni in quanto anch'essi aracnidi, come del resto pure gli scorpioni) che vi si attaccherebbero fino ad ucciderli. se c'è un ragno è perchè quel luogo è magari trascurato ma sicuramente non sporco.

qualche notiziola curiosa riguardo la tela delle migàli:
- la ragnatela prodotta da una tarantola ha 15 volte la resistenza a trazione degli acciai da edilizia.
- se un ragno terafoside fosse in grado di produrre un solo filo di tela dello spessore di un pollice questo sarebbe 15 volte più resistente a trazione dei tondini di acciaio da due centimetri e mezzo impiegati nelle armature dei palazzi in cemento: sarebbe il materiale antisismico per eccellenza!
- perchè un solo filo di tela di una migàle si spezzi sotto il proprio stesso peso esso dovrebbe venire appeso in verticale ed avere una lunghezza di 40km.

bea: fai leggere questo topic a claudio...e poi dimmi che cosa ne pensa.

ps: ricordo per chi non avesse letto tutto il topic che migàle, terafoside e tarantola sono sinonimi e stanno ad indicare il medesimo tipo di ragno.


Ultima modifica di giuseppe il Sab Apr 02, 2011 10:48 pm - modificato 1 volta. (Motivazione : correzioni ortografiche)

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Messaggio  beatrice Sab Apr 02, 2011 5:21 am

claudio ha letto con me questo bellissimo lavoro ed è rimasto piacevolmente sorpreso dai suoi amici ragni. adesso li reputa ancor migliori di quello che già pensava...
ti faccio un paio di domande relative al nostro ambiente: com'è possibile che a volte, tra albero e albero, trovi fili di ragnatela lunghi anche qualche metro? i ragni volano o si "lanciano"?
per la malmignatta, temo di averne fatto la conoscenza un anno fa: un morso nel polpaccio (dolorosissimo) è rimasto tumescente per la bellezza di OTTO mesi....

qui ci sono ragnetti che corrono nell'erba microscopici, di un verde azzurrino quasi fosforescente o di un rosso acceso... e ragni molto più grandi, anche 5/6 cm, molto scuri con disegni colorati che stanno tra l'erba. ragni pelosi con disegni rossi che stanno appesi alle loro ragnatele tra i rami e i soliti, comunissimi ed innocui "gamberelloni", quei ragnetti d'appartamento che hanno gambe sottlli e lunghissime e un addome piccolo.
hai mica una foto di malmignatta da postare da qualche parte? vorrei sapere con chi ho avuto il piacere di..incontrarmi...


Ultima modifica di beatrice il Sab Apr 02, 2011 7:26 am - modificato 1 volta.

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Messaggio  maxi Sab Apr 02, 2011 6:55 am

Shocked personalmente gli unici ragni che vedo con relative ragnatele stanno nel soffitto della scala che porta sotto il mio garage Laughing ..........sono i classici ragni con zampe lunghissime.............ogni volta dico a mia moglie:non levare le ragnatele cosi prendono mosche e zanzare fischietto ......................ma lei niente bonk
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Messaggio  giuseppe Sab Apr 02, 2011 3:08 pm

latrodectus tredecimguttatus, noto come malmignatta o ragno volterrano:
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per tirare un lungo filo da un albero all'altro il ragno sicuramente non vola e nemmeno salta. procede così: si arrampica fino al punto da cui intende far partire il filo, con le filiere produce il filo e continuando a produrlo ridiscende fino a terra, raggiunge l'altro albero, vi si arrampica ed arrivato al punto dove intende attaccare l'estremità ricupera il filo, ne taglia la parte in eccesso e lo piazza dove desidera, fissandolo con un pò di tela. un altra tecnica che viene anche usata da alcuni ragni consiste nel far cadere due fili in verticale uno dal punto di partenza e l'altro dal punto di arrivo lunghi fino al suolo, nel recuperarne uno e portalo a congiungersi con l'altro per poi salire e mettere tutto in trazione.

in questo video si mostra la tecnica predatoria dei terafosidi o tarantole:

la sventurata preda è un topo, il ragno è una theraphosa leblondi ed il tutto avviene in un terrario.
ma in natura accade esattamente nel medesimo modo.

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Messaggio  beatrice Sab Apr 02, 2011 5:48 pm

peppone scrive: "per tirare un lungo filo da un albero all'altro il ragno sicuramente non vola e nemmeno salta. procede così: si arrampica fino al punto da cui intende far partire il filo, con le filiere produce il filo e continuando a produrlo ridiscende fino a terra, raggiunge l'altro albero, vi si arrampica ed arrivato al punto dove intende attaccare l'estremità ricupera il filo, ne taglia la parte in eccesso e lo piazza dove desidera, fissandolo con un pò di tela. un altra tecnica che viene anche usata da alcuni ragni consiste nel far cadere due fili in verticale uno dal punto di partenza e l'altro dal punto di arrivo lunghi fino al suolo, nel recuperarne uno e portalo a congiungersi con l'altro per poi salire e mettere tutto in trazione."

... ma sono geniali, non semplicemente intelligenti!
so che l'altro ragno nocivo per l'uomo in italia è il cosiddetto "ragno violino", il cui nome viene proprio dalla sagoma di un violino rovescato che avrebbe disegnato sul dorso...
mi puoi dire come si trattano i pinzi di ragno peppone? ammoniaca? disinfettante?


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Messaggio  giuseppe Sab Apr 02, 2011 6:28 pm

dipende dal ragno che ha morso. l'ammoniaca va abbastanza bene e poi subito un antistaminico e consultare un medico o meglio ancora recarsi in un prontosoccorso con unità antiveleni. chiaramente se vieni morso da una spcie letale (cioè con capacità venefica tale da agire mortalmente sul tuo peso) non c'è nulla da fare e anche pochissimo tempo...per cui...

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Messaggio  nonno_sprint Sab Apr 02, 2011 9:59 pm

Dopo questa bella esposizione sui ragni ho meno pregiudizi verso questi animale e soprattutto cade qualche tabù atavico. Il Gargano terra della " tarantella" la tarantola era, ed è, considerata alla stregua di un orco. Alle persone iperattive si usa dire: ma hai la tarantola sotto i piedi? Oppure: ti ha morso la tarantola?
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Messaggio  giuseppe Sab Apr 02, 2011 10:08 pm

nonno_sprint ha scritto:Dopo questa bella esposizione sui ragni ho meno pregiudizi verso questi animale e soprattutto cade qualche tabù atavico. Il Gargano terra della " tarantella" la tarantola era, ed è, considerata alla stregua di un orco. Alle persone iperattive si usa dire: ma hai la tarantola sotto i piedi? Oppure: ti ha morso la tarantola?
la "tarantola" di cui parli tu è la Lycosa Tarentula, conosciuta anche come Ragno Lupo. mordace e velenosa ma meno di quanto si ritenga. la sua conformazione fisica la rende, in piccolo, simile ai terafosidi (i ragni giganti di cui parliamo) anche se appartiene ad un sottogenere diverso di ragni, cioè i licosidi.
la accezione in cui, in questo topic, uso il termine "tarantole" è da intendersi nell'uso anglosassone "tarantulas", nome volgare e scientificamente non correttissimo per definire i terafosidi o migàli.

putroppo sui ragni in rete, anche su wikipedia, si trovano affermazioni parecchio inesatte e scarsamente documentate (ad esempio io non conosco l'esistenza di vespe in grado di mandare al creatore un bue di una tonnellata).
segno, anche questo, di pregiudizio e misconoscenza nei confronti di questi animali: i ragni.

se i ragni non fossero mai esistiti gli uomini preistorici non avrebbero potuto coltivare la terra poichè gli insetti dannosi avrebbero distrutto interamente le colture. e nemmeno avrebbero potuto allevare il bestiame, poichè zecche e topi avrebbero infettato ed ucciso gran parte delle mandrie stanziali.

se oggi noi viviamo come viviamo lo dobbiamo a moltissimi soggetti: da Botticelli a Leonardo, da Ovidio a Fleming, da Omero a Marie Curie e così via.

ma in piccolissima parte, in origine, lo dobbiamo anche ai ragni.

se vi dovesse capitare di avvicinarvi ad un ragno tenendo in mano un giornale accartocciato o una ciabatta con lo scopo di ucciderlo ricordatevi questo: quello che state per ammazzare è un vero e proprio animale preistorico di svariate decine di milioni di anni più antico dei grandi dinosauri del giurassico e i bisbisbisnonni di quel ragno hanno contribuito a permettere ai vostri bisbisbisnonni di evolversi, coltivare ed allevare il bestiame.

questo in tempi remotissimi.

in ogni caso, anche nei confronti dei ragni, siamo comunque debitori.

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Messaggio  cri393 Gio Apr 07, 2011 11:49 am

che bell'articolo... Very Happy Very Happy purtroppo l'altro giorno ne ho ammazzato uno che era dentro la tutada cross...non l'ho fatto a posta...ma mi cono c.....ato sotto... hahhhhhhhhhahaaaaaaa

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Messaggio  giuseppe Gio Apr 07, 2011 3:31 pm

hai ammazzato cosa? un ragno nostrano? non credo un terafoside...

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Messaggio  cri393 Gio Apr 07, 2011 9:50 pm

ahahahah mi trovassi un ragno da mezzo chilo nelle braghe mi sbatte fuori a me... lol! lol! ma no era un ragno piccolino...non sò cosa fosse...aveva il "culo" grosso e le zampe non tanto lunghe... lol!

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Messaggio  giuseppe Gio Apr 07, 2011 10:04 pm

peloso o glabro? dimensioni approssimative? colore?

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Messaggio  cri393 Ven Apr 08, 2011 10:32 pm

mmmmh il corpo era piuttosto tozzo con le zampe corte e il corpo grosso...non era peloso ed era marroncino (ma sul colore non ci metterei troppo la mano sul fuoco come ben sai... lol! )

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Messaggio  cri393 Dom Apr 10, 2011 11:37 am

questo è un ragnetto che ho visto ora sulle rose...è piccolissimo meno di 1cm...l'ho visto perchè a momenti ci metto il naso... lol!

[img]lo stupefacente mondo dei terafosidi 10042010[/img]

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Messaggio  dnjaaa Mer Apr 13, 2011 2:17 pm

Salve, mi sono imbattuto in questo forum per caso, facendo una ricerca proprio sui Theraphosidae.
Allevo aracnidi dal 1996 (che non rientrano nella 213/2003) e debbo dire che ho letto cose piuttosto sconcertanti.
Prima di tutto ho letto nella scheda che le migali sarebbero a sangue caldo, cosa di cui non mi risulta minimamente.
Nei commenti successivi si parla di teche di un metro quadro per singolo ragno.
E' risaputo che il ragno, in quanto animale territoriale e dal metabolismo bassissimo, in natura sceglie un angolo o un anfratto e resta in attesa (certe volte anche per mesi) di una preda. Non lascia la sua tana se non ne ha necessità (mancanza di cibo, disturbo esterno). Un terrario troppo grande rischia di stressare troppo l'animale che deve giracchiare di continuo per controllarlo tutto col risultato che l'animale rischia di diventare timido e non mostrare quei tratti caratteristici aggressivi della territorialità che lo distinguono. Inoltre, occorre tenere conto che i ragni non hanno organi preposti all'equilibrio e quindi non hanno la percezione dell'alto e del basso, possono infatti stare tranquillamente a testa in giù senza nessun problema. Per questa peculiarità lo spazio del terrario è sempre da considerarsi cubico, non quadrato. Cioè, per il ragno una parete non è un ostacolo, ma altro piano. In sostanza, da studi di anni di aracnologìa gli esperti sono arrivati alla conclusione che una tarantola di 10-15cm di leg span non necessita di più di un terrario di 30x30x20 se terricola e di 30x30x50 se arboricola per stare bene e tranquilla. Uno spazio più grande rischia di rinchiuderla nella tana per lungo tempo in attesa per incapacità di poter controllare tutto il vasto territorio datole.
Questo però è un errore comune, che ho fatto anche io, poichè si tende a rapportare le esigenze di ogni animale alle nostre o almeno a quelle di un normale animale domestico.
In realtà il ragno, essendo animale molto primitivo (400 milioni di anni quasi), non ha una grossa percezione dello spazio e di se stesso, semplicemente perchè non ne ha bisogno. Al contrario, meno è dispersivo lo spazio attorno a se e più si sente tranquillo perchè, come detto, è animale altamente territoriale.

Quello invece che trovo sconcertante è l'aver letto di cibo a base di scarti di carne. Prima si parla di "spazio come in natura" (comunque errato) e poi si induce e giustifica una nutrizione tutt'altro che naturale? Mmmm... il ragno è animale molto delicato e ha bisogno di una dieta prevalentemente insettivora. L'unica carne cruda che gli si può dare è il cuore bovino perchè molto magro, ma non è comunque una dieta consigliata di continuo, anzi... La migale va alimentata prevalentemente a blatte e a grilli, con l'integrazione di qualche caimano (camola della farina) ogni tanto. In natura le grosse migali mangiano piccoli vertebrati solo quando sono mesi che non trovano cibo, fornirgliela in cattività non è buona pratica poichè la carne di animali a sangue caldo non è dieta ideale essendo ricca di grassi che i ragni non smaltiscono facilmente a causa dell'inerzia e del conseguente metabolismo basso. le carni crude poi sono portatrici di uova di nematode, che può attaccare il ragno. C'è un motivo se le carni noi le cuociamo, oltre a renderle più digeribili.
Inoltre, per quanto velenose, la lotta con animali vertebrati rischia di essere fatale anche alle migali.
Fossi in te, Giuseppe Amministratore, non andrei troppo in giro a raccontare che avevi tarantole (o migali) e che le tenevi così, perchè si può configurare il reato di maltrattamento, e se tra le specie ne avevi anche qualcuna in appendice 2 del CITES, come le Brachypelma, le multe sono salatissime.

Non mi quadra nemmeno la questione della potenza del veleno, perchè se fosse come dici tu sarebbe pericolosissimo tenere in casa un'Achantoscurria Geniculata. Basterebbe infatti che scambiasse il tuo dito per una preda (cosa tutt'altro che infrequente) per operarti un morso non dry-bite, ovvero con inoculazione di veleno. E se fosse come dici tu si morirebbe nel giro di qualche minuto, mentre non risulta nessun decesso documentato per morso di terafoside.
Vorrei quindi sapere da quale fonte hai tratto queste informazioni sul veleno.

Piccola correzione sulle Brachypelma Smithi: in realtà in natura si trovano ancora (si trovano in Messico) ma sono a rischio di estinzione e per questo sono nell'appendice 2 del CITES. Se non ce ne fossero proprio più in natura si considererebbe a tutti gli effetti estinta o nell'appendice 1 del CITES. In effetti le schiuse in cattività sono proprio utili a rimettere esemplari nell'ambiente.
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Messaggio  giuseppe Mer Apr 13, 2011 6:19 pm

ciao e benvenuto sul forum. le informazioni che ho fornito provengono dagli studi e dal lavoro di tre anni cher ho svolto presso il dipartimento di aracnologia dell'università di torino presso la facoltà dsi scienze zoologiche.
le migali che avevo le tenevo esattamente nelle stesse condizioni di come erano tenute quelle del dipartimento di aracnologia dove studiavo e lavoravo.
oltre agli studi ed al lavoro di anni in un centro di aracnologia ho poi, come te, allevato privatamente alcune migali...ma l'esperienza da allevatore privato conta relativamente poco: ho conosciuto allevatori privati che veramente non sapevano maneggiare i propri animali...
quanto alla acantoscurria geniculata invece hai ragione tu: ho appena controllato le tabelle e risulta una azione letale fino a 40kg di peso...chissà perchè ricordavo un quintale...sbagliavo...capita a tutti...
all'epoca in cui allevavo io si potevano possedere anche specie da tabella 2 e 3 cites: periodicamente venivano fatti dei controlli su tali esemplari e non ho mai ricevuto nè multe nè sequestri di animali.
il discorso sul presunto stress da troppo spazio sarebbe poi da apporfondire perchè messo come lo hai messo tu è a mio parere assai inesatto o per lo meno molto lacunoso.
in ogni caso sono felice di avere un altro appassionato di migali sul forum: ti definisci aracnologo...con titoli accademici o come semplice estensione del concetto di appassionato allevatore? Very Happy

ps: in divulgazione zoologica si intende animale a sangue caldo qualsiasi animale che disponga di un cuore.
questo per semplicità di spiegazione. altrimenti se si cominciasse a dover distinguere fra quadriventricolarismi ed altri termini rigorosamente scientifici il discorso interesserebbe soltanto gli studiosi di settore.

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