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tra cielo e terra...
Al centro del nostro essere c’è un’oasi di pace, perfettamente connessa con tutto il creato e ricca di armonia. Un’oasi troppo spesso dimenticata, violata dal vivere moderno e mal nutrita dall’indifferenza. Eppure essa è il punto perfetto dove Cielo e Terra s’incontrano. Questo forum vuol dare spazio alla sua voce, rivalutando la semplicità del vivere in sintonia con la Natura e ammantandola del suo significato più vero e profondo. Un atto di umiltà e di riscoperta, un ritorno responsabile e consapevole al ruolo originario dell’uomo quale amorevole guardiano e custode di tutto ciò che lo circonda. Il Cielo motiva la Terra, la Terra sostiene il Cielo e tutti e due provvedono agli Esseri Viventi.Cerca
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La “sobrietà creativa” e la “parabola dello yogurt”
5 partecipanti
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Re: La “sobrietà creativa” e la “parabola dello yogurt”
secondo me progresso vuol dire semplicemente rendersi conto degli sbagli del passato e progredire per il futuro!!.............questo deve valere in tutti i campi del uomo
maxi- iscritto
- Messaggi : 272
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Re: La “sobrietà creativa” e la “parabola dello yogurt”
giuseppe ha scritto:verissimo dade. ma a questo punto il discorso si espande: si produce nel secondo/terzo/quarto mondo solo perchè la manodopera costa meno...qui si lasciano migliaia di famiglie dall'oggi al domani senza un reddito...condivido in pieno quanto dici ma non penso che la soluzione a questo problema si possa trovare non dico nello yogurt fatto in casa ma nemmeno nell'orticello domestico...qui entrano in gioco regole di macro e microeconomia che abbracciano una scala planetaria.
educazione etica. educazione delle nuove generazioni alla libertà di pensiero, alla capacità autonoma di analisi degli eventi, alla consapevolezza del diritto di scelta.
quelli che tengono le fila delle economie mondiali sono uomini. esattamente come noi. costruiti, come noi, dalla famiglia prima e quindi dalla società.
voglio dire che l'individuo, l'uomo nuovo, si può "costruire". nei secoli l'uomo ha sempre costruito il proprio futuro attraverso i propri figli. se ognuno di noi acquisisce anche solo un briciolo di consapevolezza del vivere in più, potrà passare questo patrimonio ai propri figli e questi cresceranno con la possibilità di essere diversi... questo è il progresso.
beatrice- UTENTE BANNATO
- Messaggi : 1013
Data d'iscrizione : 11.02.11
Età : 64
Località : Appennino Tosco-Emiliano
Re: La “sobrietà creativa” e la “parabola dello yogurt”
Purtroppo quelli che ci tengono in fila si è vero sono uomini come noi,ma una volta arrivati al potere cambiano totalmente e sono in pochi che tengono molto all'umanità e non solo al guadagno,sto entrando in un argomento forse pericoloso
dade- amministratore
- Messaggi : 761
Data d'iscrizione : 11.02.11
Età : 52
Località : Cameri (novara) Piemonte
Re: La “sobrietà creativa” e la “parabola dello yogurt”
dade ha scritto:Vero Beatrice,oggi progresso è legato a tecnologia,ma in realtà comi dici tu il progresso è anche altra cosa,sul mangiare si o no la carne porta ad un altro problema però,gli allevatori cosa se ne devono fare allora di stalle con centinaia di bovini,maiali o altro,cesserebbe lo scopo di avere allevamenti grossi e si tornerebbe al contadino con al massimo la sua decina di mucche,capre,pecore ecc.ecc.questo non credo sia fattibile,almeno per come la penso io magari mi sbaglio
progresso= trasformazione.
gli alleatori ci sono perchè ci sono coloro che si nutrono di carne. e se l'uomo non avesse mai mangiato carne, pensi che tutti questi individui che adesso sono allevatori sarebbero morti di fame? no. semplicemente avrebbero fatto qualcos'altro... tutto qui. la vita è movimento. il progresso è movimento. se ci blocchiamo subito dando per scontato che nulla si può cambiare, non andiamo da nessuna parte. tutto si può modificare invece. questa è la posizione di quando non si pensa con la nostra testa, ma con quella degli altri. e chi l'ha detto che non si possono trovare nuove risorse lavorative? cambiando alimentazione magari gli allevatori faranno gli orticultori.... così come oggi il progresso ha creato nuoi posti di lavoro domani accadrà lo stesso. il progresso è il moto perpetuo dell'umanità, non si ferma per una semplice legge naturale: la pulsione a vivere, la sopravvivenza della specie...
attenzione, uso l'esempio della carne ma non vorrei mai infilarmi in una discussione tra vegetariani ed onnivori. era un semplice esempio...
beatrice- UTENTE BANNATO
- Messaggi : 1013
Data d'iscrizione : 11.02.11
Età : 64
Località : Appennino Tosco-Emiliano
Re: La “sobrietà creativa” e la “parabola dello yogurt”
attenzione ad un aspetto...nel giocare a fare i duri e puri ci dimentichiamo che la metà (ALMENO) dell'economia mondiale (ed intendo quindi anche salari, posti di lavoro, mutui sulla casa e sui terreni, contratti di servizi luce/gas/acqua potabile, etc etc) si poggiano su criteri diversi da quelli che qui vengono enunciati.
e non si può far finta che non sia così dicendo che è sufficiente educare i figli ad un altro vivere: perchè non è fattibile in questo modo. non lo puoi fare, non te lo fanno fare...in ogni caso non ci si riesce.
non così.
progresso significa anche non lasciare alla fame miliardi di persone oltre a quelle che già la patiscono.
ps: progresso e trasformazione non sono sinonimi.
e non si può far finta che non sia così dicendo che è sufficiente educare i figli ad un altro vivere: perchè non è fattibile in questo modo. non lo puoi fare, non te lo fanno fare...in ogni caso non ci si riesce.
non così.
progresso significa anche non lasciare alla fame miliardi di persone oltre a quelle che già la patiscono.
ps: progresso e trasformazione non sono sinonimi.
Re: La “sobrietà creativa” e la “parabola dello yogurt”
giuseppe ha scritto:attenzione ad un aspetto...nel giocare a fare i duri e puri ci dimentichiamo che la metà (ALMENO) dell'economia mondiale (ed intendo quindi anche salari, posti di lavoro, mutui sulla casa e sui terreni, contratti di servizi luce/gas/acqua potabile, etc etc) si poggiano su criteri diversi da quelli che qui vengono enunciati.
e non si può far finta che non sia così dicendo che è sufficiente educare i figli ad un altro vivere: perchè non è fattibile in questo modo. non lo puoi fare, non te lo fanno fare...in ogni caso non ci si riesce.
non così.
progresso significa anche non lasciare alla fame miliardi di persone oltre a quelle che già la patiscono.
ps: progresso e trasformazione non sono sinonimi.
Alla fame miliardi di persone già ci sono e il progresso cosa ha fatto? Nulla a quanto pare o almeno a tappato qualche buco e basta,tutto questo non perchè non si può fare ma perche torna comodo a qualcuno che certi paesi rimangono poveri
beatrice ha scritto:
progresso= trasformazione.
gli alleatori ci sono perchè ci sono coloro che si nutrono di carne. e se l'uomo non avesse mai mangiato carne, pensi che tutti questi individui che adesso sono allevatori sarebbero morti di fame? no. semplicemente avrebbero fatto qualcos'altro... tutto qui. la vita è movimento. il progresso è movimento. se ci blocchiamo subito dando per scontato che nulla si può cambiare, non andiamo da nessuna parte. tutto si può modificare invece. questa è la posizione di quando non si pensa con la nostra testa, ma con quella degli altri. e chi l'ha detto che non si possono trovare nuove risorse lavorative? cambiando alimentazione magari gli allevatori faranno gli orticultori.... così come oggi il progresso ha creato nuoi posti di lavoro domani accadrà lo stesso. il progresso è il moto perpetuo dell'umanità, non si ferma per una semplice legge naturale: la pulsione a vivere, la sopravvivenza della specie...
attenzione, uso l'esempio della carne ma non vorrei mai infilarmi in una discussione tra vegetariani ed onnivori. era un semplice esempio...
Concordo pienamente quanto detto da te,però il tutto deve avvenire in un lungo tempo,non si può troncare migliaia di allevatori subito,il fatto che convincere a cambiare stile di vita/alimentazione quasi 7 miliardi di persone sarà dura
dade- amministratore
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Re: La “sobrietà creativa” e la “parabola dello yogurt”
dade ha scritto:giuseppe ha scritto:attenzione ad un aspetto...nel giocare a fare i duri e puri ci dimentichiamo che la metà (ALMENO) dell'economia mondiale (ed intendo quindi anche salari, posti di lavoro, mutui sulla casa e sui terreni, contratti di servizi luce/gas/acqua potabile, etc etc) si poggiano su criteri diversi da quelli che qui vengono enunciati.
e non si può far finta che non sia così dicendo che è sufficiente educare i figli ad un altro vivere: perchè non è fattibile in questo modo. non lo puoi fare, non te lo fanno fare...in ogni caso non ci si riesce.
non così.
progresso significa anche non lasciare alla fame miliardi di persone oltre a quelle che già la patiscono.
ps: progresso e trasformazione non sono sinonimi.
Alla fame miliardi di persone già ci sono e il progresso cosa ha fatto? Nulla a quanto pare o almeno a tappato qualche buco e basta,tutto questo non perchè non si può fare ma perche torna comodo a qualcuno che certi paesi rimangono poveri
ancor peggio forse: alla fame miliardi di persone ci sono proprio a causa del progresso...
no peppone, progresso e trasformazione non sono sinonimi, ma progredire significa trasformarsi.
il "non te lo fanno fare" per quanto riguarda l'educare i proprio figli secondo certi parametri etici, lo condivido in pieno!
se si ossera l'umanità dall'alto della storia conosciuta dade, sono evidenti i cambiamenti lunghi secoli. tutte le civiltà hanno fatto la loro bella parabola crescente e quindi decrescente. non possiamo sperare che tutto rimanga fermo dov'è adesso, senz'altro ci aspetta una discesa a precipizio e poi una nuova salita...
quegli allevatori secoli fa non esistevano. domani chissà cosa saranno.
Ultima modifica di giuseppe il Dom Apr 24, 2011 9:12 pm - modificato 1 volta. (Motivazione : unione di due post consecutivi)
beatrice- UTENTE BANNATO
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Re: La “sobrietà creativa” e la “parabola dello yogurt”
ot di servizio.
magari se impariamo ad usare il tasto citation multiple ed il tasto edit.... evitiamo post consecutivi che sono brutti da vedere.
tornando in argomento...
io scrivevo:
magari se impariamo ad usare il tasto citation multiple ed il tasto edit.... evitiamo post consecutivi che sono brutti da vedere.
tornando in argomento...
io scrivevo:
mi sembra sciocco aggiungere altri miliardi di affamati.giuseppe ha scritto:
progresso significa anche non lasciare alla fame miliardi di persone oltre a quelle che già la patiscono.
Re: La “sobrietà creativa” e la “parabola dello yogurt”
Ti sembrerà sciocco Peppone,e anch'io sono indignato ma purtroppo sta accadendo non solo nei paesi poveri
dade- amministratore
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Re: La “sobrietà creativa” e la “parabola dello yogurt”
infatti dade...è proprio quello che sto dicendo: già il sistema post industriale arranca così figuriamoci se si pensasse di destrutturarlo completamente dalle fondamenta.
Re: La “sobrietà creativa” e la “parabola dello yogurt”
giuseppe ha scritto:infatti dade...è proprio quello che sto dicendo: già il sistema post industriale arranca così figuriamoci se si pensasse di destrutturarlo completamente dalle fondamenta.
mi scuso per i post consecutivi.
il sistema post industriale arranca perchè, proprio come tutti i "sistemi", sta già superando se stesso.. una trasformazione apporterebbe nuovo ossigeno. la staticità è morte. fine delle cose. una trasformazione modellata sul periodo storico, sociale ed economico rivitalizzerebbe l'intero sistema. ma credo queste siano cose ovvie e neanche da dire. la trasformazione è alla base della vita e del vivere stesso. è pertanto scontato che il sistema industriale cambierà (ma anche tutto il resto) nei prossimi anni, che ci piaccia o no. poi però, sta a noi cercare l'indirizzo di cambiamento meno traumatico...
come giustamente dice dade, sono trasformazioni progressive, lente e forse neanche percettibili nel breve arco di un decennio. sono sicura che una sorta di crisi, più o meno grave, sia sempre in atto, che se ne sia consapevoli o no. perchè è la crisi che genera la tensione giusta per progredire, trasformarsi, procedere.
beatrice- UTENTE BANNATO
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Re: La “sobrietà creativa” e la “parabola dello yogurt”
Attenzione perchè le crisi possono portare anche alla rivolta del popolo come sta accadendo in qualche paese,paesi che hanno voglia di riscatto,paesi che hanno voglia di libertà,uomini che vogliono dignità,lavoro
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Re: La “sobrietà creativa” e la “parabola dello yogurt”
giusto. però queste sono crisi estreme (e benvengano se un popolo soffre). ma lo stato di crisi che intendo io è quello della "decisione" continua, della tensione, appunto, che porta al cambiamento. letteralmente, crisi è il momento che separa una maniera di essere da quella successiva. insomma, il vivere stesso è uno stato di crisi continuo. ovviamente senza dare un significato negativo al termine...dade ha scritto:Attenzione perchè le crisi possono portare anche alla rivolta del popolo come sta accadendo in qualche paese,paesi che hanno voglia di riscatto,paesi che hanno voglia di libertà,uomini che vogliono dignità,lavoro
beatrice- UTENTE BANNATO
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Re: La “sobrietà creativa” e la “parabola dello yogurt”
Vero Bea,la vita è tutta una crisi,però se al mattino appena mi sveglio dico,devo prenderla meglio passo la giornata migliore,questo nel mio piccolo ma se la cosa diventa grande allora ci sarà un riscatto enorme per l'umanità intera,umanità che deve superare questi momenti,trovare nuove alternative per ridare uno slancio all'economia,alla pace,alla soluzione di molti problemi
dade- amministratore
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Re: La “sobrietà creativa” e la “parabola dello yogurt”
Salve a tutti, mi inserisco nella discussione per dire che il punto
critico della teoria della decrescita è che parte dal presupposto di far
regredire la crescita media misurandola nei paesi 'sviluppati', quindi
già in radice compiendo un atto di selezione arbitraria verso chi ancora
deve crescere.Non è solo questione di posti di lavoro quanto di
concezione di diversità: in natura (dal cosmo al microcosmo, dalla
biosfera alla nicchia) ci si evolve per scambi tra differenze di
potenziale e questo vale anche in "economia", ovvero nella capacità di
creare benessere.Il minor costo di manodopera di certe aree è funzionale
alla loro necessità di crescita e d'altra parte rispecchia
correttamente l'assenza di diritti fondamentali e di 'spese'
(integrazioni, assicurazioni, contribuzioni, garanzie, servizi) ad essa
correlate.Difficile dunque ipotizzare l'implementazione di tali diritti
senza concedere crescita economica.Ora potremmo a buon ragione sostenere
che la conoscenza da noi prodotta sull'implausibilità di una certa
globalizzazione sia un bene al pari dei vasetti di yogurt, da scambiare
cioè al costo di una razionalizzazione dei processi produttivi su base
etica.Ma se noi smettessimo oggi di comprare i prodotti sudamericani o
estremo-orientali rinunceremmo paradossalmente alla possibilità per quei
popoli (cioè noi rinunceremmo ad una possibilità di cui loro dovrebbero
usufruire!) di giungere a capire la differenza tra una globalizzazione
virale ed una fisiologica, perchè l'accesso alla conoscenza è un
processo come gli altri che ha dei costi precisi ( di scolarizzazione
innanzitutto).
critico della teoria della decrescita è che parte dal presupposto di far
regredire la crescita media misurandola nei paesi 'sviluppati', quindi
già in radice compiendo un atto di selezione arbitraria verso chi ancora
deve crescere.Non è solo questione di posti di lavoro quanto di
concezione di diversità: in natura (dal cosmo al microcosmo, dalla
biosfera alla nicchia) ci si evolve per scambi tra differenze di
potenziale e questo vale anche in "economia", ovvero nella capacità di
creare benessere.Il minor costo di manodopera di certe aree è funzionale
alla loro necessità di crescita e d'altra parte rispecchia
correttamente l'assenza di diritti fondamentali e di 'spese'
(integrazioni, assicurazioni, contribuzioni, garanzie, servizi) ad essa
correlate.Difficile dunque ipotizzare l'implementazione di tali diritti
senza concedere crescita economica.Ora potremmo a buon ragione sostenere
che la conoscenza da noi prodotta sull'implausibilità di una certa
globalizzazione sia un bene al pari dei vasetti di yogurt, da scambiare
cioè al costo di una razionalizzazione dei processi produttivi su base
etica.Ma se noi smettessimo oggi di comprare i prodotti sudamericani o
estremo-orientali rinunceremmo paradossalmente alla possibilità per quei
popoli (cioè noi rinunceremmo ad una possibilità di cui loro dovrebbero
usufruire!) di giungere a capire la differenza tra una globalizzazione
virale ed una fisiologica, perchè l'accesso alla conoscenza è un
processo come gli altri che ha dei costi precisi ( di scolarizzazione
innanzitutto).
pigrofalco- iscritto
- Messaggi : 4
Data d'iscrizione : 11.03.11
Re: La “sobrietà creativa” e la “parabola dello yogurt”
non posso che condividere in toto le parole ed i concetti di pigrofalco.
purtroppo.
purtroppo.
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