la storia è scritta negli alberi

Un ricercatore svizzero è riuscito a mettere in relazione i mutamenti climatici con i cicli di ascesa e declino delle civiltà antiche. È tutto scritto negli alberi. Basta avere abbastanza legno a disposizione. (Focus.it, 21 gennaio 2010)

La storia delle civiltà antiche non si studia solo sui manoscritti e negli scavi archeologici, ma anche leggendo… gli alberi. Un gruppo di scienziati svizzeri ha analizzato oltre 9.000 manufatti in legno degli ultimi 2.500 anni ed è riuscito a stabilire un collegamento tra l’ascesa e il declino delle popolazioni europee e gli improvvisi mutamenti climatici che hanno caratterizzato le diverse epoche.
I periodi con estati calde e umide hanno coinciso con prosperità e pace, mentre quelli secchi e instabili hanno accompagnato sconvolgimenti politici e guerre. Ma come può tutto questo essere scritto nel legno?

Anelli di storia
Ulf Buntgen, un paleoclimatologo dello Swiss Federal Research Institute for Forest, Snow and Landscape, ha studiato l’influenza del clima sulla crescita degli alberi dell’Europa Centrale negli ultimi due secoli e in particolare la formazione degli anelli di crescita. Ha scoperto che negli anni più floridi, quando acqua e terra sono più ricche di sostanze nutritive, gli alberi crescono con anelli grandi e dai bordi ben definiti. Al contrario, negli anni di siccità, gli anelli sono più stretti e fitti.
I ricercatori hanno poi utilizzato queste informazioni per studiare gli anelli di crescita presenti nei manufatti d’epoca e in alcuni alberi fossilizzati. Hanno potuto così ricostruire in modo molto preciso la cronologia climatica degli ultimi 2500 anni. "Le estati più umide e calde hanno coinciso con i periodi di massimo splendore dell’epoca romana e medievale, mentre la maggior instabilità climatica degli anni tra il 250 e il 600 d.C. ha accompagnato il declino dell’Impero, le sollevazioni popolari e le migrazioni" spiega il ricercatore alla BBC. E in effetti nel III secolo Roma ha dovuto fronteggiare, oltre a un periodo di grande siccità e carestia, le invasioni barbariche e una pesante crisi economica in molte province della Gallia.
Lo studio di Buntgen non si limita ad aprire la strada a un nuovo modo di studiare la storia, ma permette di costruire modelli in grado di spiegare gli effetti delle mutazioni climatiche su società ed economia.


©JONATHAN BRADY/epa/Corbis

tratto da www.focus.it

domani rispondo a questo argomento con una ricerca e convegno fatto da me in Umbria,Araba Fenice e Giuseppe sanno già, perchè ho postato sul forum dell motoseghe,comunque ottimo articolo Bea

Tuffo nel passato:

Queste foto le ho fatte io nel 2007,avevo organizzato un convegno presso LA PADRONALE del Rivo (Assisi/Perugia) sul clima italiano del pleistocene,era d'obbligo che il convegno si svolgesse in un sito davvero interessante,ci troviamo a Dunarobba in provincia di Terni,localita Avigliano Umbro,la foresta è unica nel suo genere in Italia ma anche in Europa,in quanto la definizione fossile è quasi errata,qui i tronche delle piante sono ancora intatti,è ancora legno e non carbonificati,per questo è unica,andate a visitarla e vi troverete catapultati in un baleno nel passato,parliamo di un milione e mezzo di anni fa,l'Italia aveva un clima simile al sud est asiatico di oggi,ovvero caldo temperato umido,ma ha anche subito diversi periodi siccitosi,lo si vede dagli strati di argilla nelle mie foto,il marrone significava periodo alluvionali,il grigio quello siccitoso,se ci andrete chiedete di Massimiliano Urbani,è un paleontologo mio conoscente e persona ottima,vi dirà tutto:





Ecco le piante,trattasi di conifere molto simili alle mangrovie di oggi,le capannine servono per proteggerle dalle intemperie




Questo insetto (calabrone) è l'unico nemico si fa per dire di queste piante al giorno d'oggi,è goloso di questo legno dal passato




Ecco lo strato argilloso che vi ho descritto sopra parte marrone periodo alluvionale,parte grigia periodo siccitoso

che negli anni siccitosi gli anelli fossero più ravvicinati e mentre negli anni floridi fossero più larghi lo sapevo già...inltre le piante che crescono in zone pietrose o con terreni poco favorevoli hanno gli anelli più ravvicinati ma sono migliori per la combustione perchè sono più "duri"...però questo collegamento con la storia proprio mi mancav e lo trovo estremamente interessante visto che la storia mi affascina particolarmente...dico una cavolata dicendo che si potrebbe applicare oltre all'andamento dell'impero romano a qualcosa di più secifico come magari un paese...e magari capire perchè in epoche antiche una zona sia stata scelta o meno per l'insediamento umano??

cri393 ha scritto:che negli anni siccitosi gli anelli fossero più ravvicinati e mentre negli anni floridi fossero più larghi lo sapevo già...inltre le piante che crescono in zone pietrose o con terreni poco favorevoli hanno gli anelli più ravvicinati ma sono migliori per la combustione perchè sono più "duri"...però questo collegamento con la storia proprio mi mancav e lo trovo estremamente interessante visto che la storia mi affascina particolarmente...dico una cavolata dicendo che si potrebbe applicare oltre all'andamento dell'impero romano a qualcosa di più secifico come magari un paese...e magari capire perchè in epoche antiche una zona sia stata scelta o meno per l'insediamento umano??

ù
Beh ,molto probabilmente per gli insediamenti umani si è scelto sempre una zona favorevole sia come clima che come riparo dai nemici,un esempio sono le popolazioni del nord Piemonte e parte della Valle D'Aosta i Walser,si sono stabiliti nelle vallate sud alpine perchè il clima era molto favorevole,non c'erano i ghiacciai che si vedono oggi,i passi alpini erano praticabili anche a quote elevate,poi con il mutamento climatico si sono isolati dal resto dell'europa nord alpina per l'avvanzamento dei ghiacciai,anche i vichinghi quando avevano scoperto la Groenlandia era molto diversa da quella di oggi,era una terra dal clima dolce e molto verdeggiante,tutti gli spostamenti degli esseri viventi della Terra è stato e lo è ancora grazie a dove il clima è accettabile,poi oggi con il progresso e i mezzi possiamo stabilirci ovunque,ma non siamo ancora superiori alla forza climatica

in che senso molto diverso da come è ora?di quanto tempo fà stai parlando?

cri393 ha scritto:in che senso molto diverso da come è ora?di quanto tempo fà stai parlando?

Non andiamo molto lontano nel tempo (è tanto per noi,è nulla per il tempo terrestre),tra gli anni 800e1200 il clima era più caldo di quello di oggi (era climatica detta PCM periodo caldo medievale),la Groenlandia era una terra verde,il nome infatti vuol dire terra verde,oggi di verde nemmeno l'ombra e il clima è più freddo

mamma mia come sono ignorante....grazie per avermi illuminato...

cri393 ha scritto:mamma mia come sono ignorante....grazie per avermi illuminato...

Figurati,nessun problema,chiedete e vi sarà data una risposta se è possibile,ora conosci una storia nuova