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tra cielo e terra...
Al centro del nostro essere c’è un’oasi di pace, perfettamente connessa con tutto il creato e ricca di armonia. Un’oasi troppo spesso dimenticata, violata dal vivere moderno e mal nutrita dall’indifferenza. Eppure essa è il punto perfetto dove Cielo e Terra s’incontrano. Questo forum vuol dare spazio alla sua voce, rivalutando la semplicità del vivere in sintonia con la Natura e ammantandola del suo significato più vero e profondo. Un atto di umiltà e di riscoperta, un ritorno responsabile e consapevole al ruolo originario dell’uomo quale amorevole guardiano e custode di tutto ciò che lo circonda. Il Cielo motiva la Terra, la Terra sostiene il Cielo e tutti e due provvedono agli Esseri Viventi.Cerca
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Il laborioso mondo delle api
3 partecipanti
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Il laborioso mondo delle api
Un ape su di un fiore, come ne vediamo tante, ma molto spesso la nostra conoscenza di questo meraviglioso insetto si ferma qui.
Seguiamo quindi quest'ape fino a casa per conoscerne la sua vita e scoprire i suoi segreti.
L'arnia
L'ape è un insetto sociale, e vive in una colonia chiamata alveare, l'apicoltore offre alle api, in cambio dei loro prodotti, una casa, l'arnia.
Davanti al predellino
L'ingresso di un'arnia, il predellino, come una pista di atterraggio accoglie le api di ritorno dal raccolto. Entriamo anche noi nell'alveare.....
I Favi
La vita dell'alveare si svolge tutta sui favi. Essi sono costruiti interamente dalle api con una sostanza da loro secreta chiamata cera.
Sono disposti in senso verticale paralleli l'uno all'altro e distano tra di loro giusto lo spazio per permettere il passaggio di due api.
Il Favo
Il favo è formato da centinaia di cellette esagonali che servono per accogliere le uova e le larve, la covata, disposta nella parte centrale del favo, il miele ed il polline nelle zone superiori e laterali.
Possiamo anche individuare l'ape regina al centro del favo, andiamo ora a conoscere in dettaglio i componenti di questa grande famiglia.
L'ape Regina
La regina è l'unica femmina fertile, si distingue dalle operaie per l'addome più lungo e voluminoso. Il suo compito è quello di deporre le uova. Può vivere fino a 4 o 5 anni.
Il Fuco
Il fuco è il maschio e non possiede il pungiglione. Il suo compito è quello di fecondare la regina, vive all'incirca una stagione.
L'ape Operaia
L'operaia è una femmina sterile. Nell'alveare ne possiamo contare qualche decina di migliaia. Il suo corpo è estremamente versatile infatti essa compie nell'arco della sua vita tutti i lavori necessari nell'alveare.
Vive circa 40 giorni d'estate, sopravvive all'inverno durante la brutta stagione.
La regina controlla la celletta
La regina controlla che la celletta sia pulita e adatta per ospitarvi un uovo.
Ne controlla anche le dimensioni, infatti deporrà un uovo fecondato nelle celle di dimensioni normali e un uovo non fecondato nelle celle più grandi; il primo darà origine ad una femmina il secondo ad un maschio.
La regina depone un uovo
Introducendo l'addome nella cella la regina vi depone un uovo. Nel pieno della buona stagione essa ne può deporre fino a duemila in un giorno.
L'uovo e la larva appena nata
L'uovo si schiude dopo tre giorni e ne nasce una piccola larva. Li vediamo entrambi in queste celle con una parete trasparente.
Uova e larve di varie età
La larva durante la sua crescita cambia cinque volte (muta) la cuticola esterna.
Le nutrici alimentano le giovani larve
le larve dell'ape operaia vengono nutrite per i primi tre giorni con la gelatina reale e poi con polline e miele.
La pappa reale viene secreta dalle ghiandole ipofaringee e mandibolari delle api nutrici.
La larva
All'ottavo giorno dalla deposizione dell'uovo, la pupa è ormai matura, essa per tutto questo tempo ha trattenuto gli escrementi per non sporcare la sua celletta. (si noti la macchia giallognola nel corpo della larva)
Le cellette vengono opercolate
Le cellette delle larve mature vengono ora sigillate con un tappo di cera detto opercolo.
Larve di varie età nelle celle in sezione
Alcune di queste immagini sono state realizzate fotografando un favo con una parete di vetro in modo da non disturbare lo sviluppo dell'ape.
La propupa
La larva in questo stadio (10° giorno) ha espulso gli escrementi ed è pronta a subire la quinta e ultima muta. Inizia ora la metamorfosi del corpo della larva in quello dell'ape adulta.
La pupa
Tra l'11° e il 12° giorno la pelle della larva si rompe scoprendo la pupa, all'interno di essa i tessuti della larva si trasformano in ape.
La pupa al 16° giorno
La giovane operaia si libera della pelle pupale
Al 20° giorno l'operaia è ormai pronta e si libera dalla pelle pupale sfregandosi contro le pareti della cella.
Sfarfalla l'ape operaia
Dopo 21 giorni dalla deposizione dell'uovo la giovane ape rompe con le mandibole l'opercolo....
Sfarfalla l'ape operaia
.... per uscire finalmente dalla celletta. (sfarfalla).
L'operaia appena sfarfallata
L'operaia si concede qualche tempo di riposo per lasciar asciugare i suoi tegumenti.
Nell'arco della sua vita assumerà tutti i ruoli necessari al buon andamento della colonia.
La pulizia delle cellette
Questo è uno dei primi lavori che svolgono le giovani operaie:
le cellette devono essere perfettamente pulite per accogliere la covata, il polline e il miele.
Le ancelle della regina
La regina viene nutrita e pulita dalle operaie: nel continuo contatto con le sue nutrici essa trasmette i suoi messaggi chimici in tutto l'alveare. (feromoni)
Le api nutrici
Dal terzo al settimo giorno di vita l'operaia si dedica alla nutrizione delle larve.
L'ape magazziniera
Le operaie ricevono il nettare dalle bottinatrici, lo trasformano in miele e lo immagazzinano nei favi; quando raggiunge la giusta maturazione sigillano le cellette.
La trofallassi
Viene detta trofallassi lo scambio di cibo tra le api.
In questo modo vengono scambiati anche i messaggi chimici che regolano la vita dell'alveare.
La pulizia dell'alveare
L'interno dell'arnia viene tenuto pulito dalle api spazzine che provvedono a trasportare al di fuori le scorie.
In questa foto una farfalla, troppo grossa per essere trasportata fuori dalle operaie, è stata imbalsamata con il propoli.
Costruzione di un nuovo favo
Intorno al 16 giorno di vita le operaie di dedicano alla costruzione dei favi.
La cera viene secreta dalle ghiandole ceripare poste sotto l'addome.
Le api architetto
Le operaie formano con i loro corpi una specie di impalcatura che servirà da guida per la costruzione del nuovo favo.
L'ape ventilatrice
Nelle giornate calde le operaie creano, con il battito delle loro ali, un flusso d'aria fresca proveniente dall'esterno per regolare la temperatura interna dell'alveare.
Ventilando sopra i favi, le operaie favoriscono la maturazione del miele permettendo l'evaporazione dell'umidità in eccesso.
I primi voli di orientamento
Intorno al 18°, 20° giiorno di vita l'operaia iniza ad esplorare i dintorni dell'alveare.
L'ape guardiana
Sul predellino la guardiana controlla che nessun intruso entri nell'alveare.
Essa è disposta a sacrificare la propria vita per il bene della colonia.
A volte, nei periodi di scarso raccolto, anche le api di un'altra colonia possono diventare nemiche, esse sono dette saccheggiatrici.
L'ape bottinatrice
L'operaia svolgerà dal 20° giorno circa sino al termine della sua breve vita, il compito più bello e più duro: la bottinatrice.
E' questa l'ape che ha il compito di raccogliere all'esterno il necessario per la vita dell'alveare: acqua, nettare, polline e propoli.
La raccolta dell'acqua
La bottinatrice raccoglie l'acqua su di un abbeveratoio costruito dall'apicoltore.
La raccolta del nettare,del polline e della melata
Il nettare viene "succhiato" con la ligula dal calice dei fiori. Per essere immagazzinato nella "sacca melaria" e trasportato all'alveare.
Il polline viene raccolto dall'ape sugli stami, la parte maschile dei fiori, utilizzando le mandibole. Per poi impacchettato e trasportato sulle setole delle zampe posteriori dette "cestelle".
Le bottinatrici raccolgono sulle foglie delle piante, le secrezioni zuccherine prodotte da alcune specie di insetti. Si tratta della melata.
Rientro al nido
La bottinatrice rientra all'alveare con il suo prezioso carico.
La deposizione del polline
La bottinatrice cerca una celletta dove depositare il polline.
La trofallassi
La bottinatrice cede il nettare all'ape magazziniera per essere subito pronta per un nuovo viaggio.
La danza
Per comunicare alle compagne la direzione e la distanza della fonte di nettare la bottinatrice utilizza una particolare danza.
L'impollinazione
Tra le api ed i fiori c'è un patto simbiotico: in cambio di nettare e polline le api favoriscono l'impollinazione incrociata delle piante.
I pericoli
Dietro ad ogni fiore può nascondersi un pericolo: un ragno ha catturato l'ape nella sua tela.
Sui fiori
La bottinatrice conclude la sua vita sui fiori, migliaia di viaggi per donarci una goccia di miele.
Se vedete un’ape che muore, preoccupatevi.Trasportano il polline e trasformano il mondo in cibo. Le api, un bioindicatore dell’ambiente, sono una specie a rischio. Oggi loro, domani noi.
(fonte www.mondoapi.it autore Luca Mazzocchi)
Seguiamo quindi quest'ape fino a casa per conoscerne la sua vita e scoprire i suoi segreti.
L'arnia
L'ape è un insetto sociale, e vive in una colonia chiamata alveare, l'apicoltore offre alle api, in cambio dei loro prodotti, una casa, l'arnia.
Davanti al predellino
L'ingresso di un'arnia, il predellino, come una pista di atterraggio accoglie le api di ritorno dal raccolto. Entriamo anche noi nell'alveare.....
I Favi
La vita dell'alveare si svolge tutta sui favi. Essi sono costruiti interamente dalle api con una sostanza da loro secreta chiamata cera.
Sono disposti in senso verticale paralleli l'uno all'altro e distano tra di loro giusto lo spazio per permettere il passaggio di due api.
Il Favo
Il favo è formato da centinaia di cellette esagonali che servono per accogliere le uova e le larve, la covata, disposta nella parte centrale del favo, il miele ed il polline nelle zone superiori e laterali.
Possiamo anche individuare l'ape regina al centro del favo, andiamo ora a conoscere in dettaglio i componenti di questa grande famiglia.
L'ape Regina
La regina è l'unica femmina fertile, si distingue dalle operaie per l'addome più lungo e voluminoso. Il suo compito è quello di deporre le uova. Può vivere fino a 4 o 5 anni.
Il Fuco
Il fuco è il maschio e non possiede il pungiglione. Il suo compito è quello di fecondare la regina, vive all'incirca una stagione.
L'ape Operaia
L'operaia è una femmina sterile. Nell'alveare ne possiamo contare qualche decina di migliaia. Il suo corpo è estremamente versatile infatti essa compie nell'arco della sua vita tutti i lavori necessari nell'alveare.
Vive circa 40 giorni d'estate, sopravvive all'inverno durante la brutta stagione.
La regina controlla la celletta
La regina controlla che la celletta sia pulita e adatta per ospitarvi un uovo.
Ne controlla anche le dimensioni, infatti deporrà un uovo fecondato nelle celle di dimensioni normali e un uovo non fecondato nelle celle più grandi; il primo darà origine ad una femmina il secondo ad un maschio.
La regina depone un uovo
Introducendo l'addome nella cella la regina vi depone un uovo. Nel pieno della buona stagione essa ne può deporre fino a duemila in un giorno.
L'uovo e la larva appena nata
L'uovo si schiude dopo tre giorni e ne nasce una piccola larva. Li vediamo entrambi in queste celle con una parete trasparente.
Uova e larve di varie età
La larva durante la sua crescita cambia cinque volte (muta) la cuticola esterna.
Le nutrici alimentano le giovani larve
le larve dell'ape operaia vengono nutrite per i primi tre giorni con la gelatina reale e poi con polline e miele.
La pappa reale viene secreta dalle ghiandole ipofaringee e mandibolari delle api nutrici.
La larva
All'ottavo giorno dalla deposizione dell'uovo, la pupa è ormai matura, essa per tutto questo tempo ha trattenuto gli escrementi per non sporcare la sua celletta. (si noti la macchia giallognola nel corpo della larva)
Le cellette vengono opercolate
Le cellette delle larve mature vengono ora sigillate con un tappo di cera detto opercolo.
Larve di varie età nelle celle in sezione
Alcune di queste immagini sono state realizzate fotografando un favo con una parete di vetro in modo da non disturbare lo sviluppo dell'ape.
La propupa
La larva in questo stadio (10° giorno) ha espulso gli escrementi ed è pronta a subire la quinta e ultima muta. Inizia ora la metamorfosi del corpo della larva in quello dell'ape adulta.
La pupa
Tra l'11° e il 12° giorno la pelle della larva si rompe scoprendo la pupa, all'interno di essa i tessuti della larva si trasformano in ape.
La pupa al 16° giorno
La giovane operaia si libera della pelle pupale
Al 20° giorno l'operaia è ormai pronta e si libera dalla pelle pupale sfregandosi contro le pareti della cella.
Sfarfalla l'ape operaia
Dopo 21 giorni dalla deposizione dell'uovo la giovane ape rompe con le mandibole l'opercolo....
Sfarfalla l'ape operaia
.... per uscire finalmente dalla celletta. (sfarfalla).
L'operaia appena sfarfallata
L'operaia si concede qualche tempo di riposo per lasciar asciugare i suoi tegumenti.
Nell'arco della sua vita assumerà tutti i ruoli necessari al buon andamento della colonia.
La pulizia delle cellette
Questo è uno dei primi lavori che svolgono le giovani operaie:
le cellette devono essere perfettamente pulite per accogliere la covata, il polline e il miele.
Le ancelle della regina
La regina viene nutrita e pulita dalle operaie: nel continuo contatto con le sue nutrici essa trasmette i suoi messaggi chimici in tutto l'alveare. (feromoni)
Le api nutrici
Dal terzo al settimo giorno di vita l'operaia si dedica alla nutrizione delle larve.
L'ape magazziniera
Le operaie ricevono il nettare dalle bottinatrici, lo trasformano in miele e lo immagazzinano nei favi; quando raggiunge la giusta maturazione sigillano le cellette.
La trofallassi
Viene detta trofallassi lo scambio di cibo tra le api.
In questo modo vengono scambiati anche i messaggi chimici che regolano la vita dell'alveare.
La pulizia dell'alveare
L'interno dell'arnia viene tenuto pulito dalle api spazzine che provvedono a trasportare al di fuori le scorie.
In questa foto una farfalla, troppo grossa per essere trasportata fuori dalle operaie, è stata imbalsamata con il propoli.
Costruzione di un nuovo favo
Intorno al 16 giorno di vita le operaie di dedicano alla costruzione dei favi.
La cera viene secreta dalle ghiandole ceripare poste sotto l'addome.
Le api architetto
Le operaie formano con i loro corpi una specie di impalcatura che servirà da guida per la costruzione del nuovo favo.
L'ape ventilatrice
Nelle giornate calde le operaie creano, con il battito delle loro ali, un flusso d'aria fresca proveniente dall'esterno per regolare la temperatura interna dell'alveare.
Ventilando sopra i favi, le operaie favoriscono la maturazione del miele permettendo l'evaporazione dell'umidità in eccesso.
I primi voli di orientamento
Intorno al 18°, 20° giiorno di vita l'operaia iniza ad esplorare i dintorni dell'alveare.
L'ape guardiana
Sul predellino la guardiana controlla che nessun intruso entri nell'alveare.
Essa è disposta a sacrificare la propria vita per il bene della colonia.
A volte, nei periodi di scarso raccolto, anche le api di un'altra colonia possono diventare nemiche, esse sono dette saccheggiatrici.
L'ape bottinatrice
L'operaia svolgerà dal 20° giorno circa sino al termine della sua breve vita, il compito più bello e più duro: la bottinatrice.
E' questa l'ape che ha il compito di raccogliere all'esterno il necessario per la vita dell'alveare: acqua, nettare, polline e propoli.
La raccolta dell'acqua
La bottinatrice raccoglie l'acqua su di un abbeveratoio costruito dall'apicoltore.
La raccolta del nettare,del polline e della melata
Il nettare viene "succhiato" con la ligula dal calice dei fiori. Per essere immagazzinato nella "sacca melaria" e trasportato all'alveare.
Il polline viene raccolto dall'ape sugli stami, la parte maschile dei fiori, utilizzando le mandibole. Per poi impacchettato e trasportato sulle setole delle zampe posteriori dette "cestelle".
Le bottinatrici raccolgono sulle foglie delle piante, le secrezioni zuccherine prodotte da alcune specie di insetti. Si tratta della melata.
Rientro al nido
La bottinatrice rientra all'alveare con il suo prezioso carico.
La deposizione del polline
La bottinatrice cerca una celletta dove depositare il polline.
La trofallassi
La bottinatrice cede il nettare all'ape magazziniera per essere subito pronta per un nuovo viaggio.
La danza
Per comunicare alle compagne la direzione e la distanza della fonte di nettare la bottinatrice utilizza una particolare danza.
L'impollinazione
Tra le api ed i fiori c'è un patto simbiotico: in cambio di nettare e polline le api favoriscono l'impollinazione incrociata delle piante.
I pericoli
Dietro ad ogni fiore può nascondersi un pericolo: un ragno ha catturato l'ape nella sua tela.
Sui fiori
La bottinatrice conclude la sua vita sui fiori, migliaia di viaggi per donarci una goccia di miele.
Se vedete un’ape che muore, preoccupatevi.Trasportano il polline e trasformano il mondo in cibo. Le api, un bioindicatore dell’ambiente, sono una specie a rischio. Oggi loro, domani noi.
(fonte www.mondoapi.it autore Luca Mazzocchi)
Ultima modifica di araba fenice il Sab Mar 12, 2011 12:11 pm - modificato 3 volte. (Motivazione : inserito video)
araba fenice- moderatore
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Re: Il laborioso mondo delle api
grazie araba... cosa più bella non la potevi postare...
la complessa meraviglia di queste creature, delle loro relazioni sociali, dei loro compiti è il simbolo della perfetta armonia.... splendide immagini che rendono la spiegazione non solo chiarissima, ma anche gradita.
sai a cosa ho pensato davanti a queste creature? che l'uomo è un gran casinista molto, ma molto inferiore ad esse....
la complessa meraviglia di queste creature, delle loro relazioni sociali, dei loro compiti è il simbolo della perfetta armonia.... splendide immagini che rendono la spiegazione non solo chiarissima, ma anche gradita.
sai a cosa ho pensato davanti a queste creature? che l'uomo è un gran casinista molto, ma molto inferiore ad esse....
beatrice- UTENTE BANNATO
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Re: Il laborioso mondo delle api
Ottimo articolo,e che immagini straordinarie,io non ho mai usato lo zucchero in vita mia,prendo sempre il miele,ovviamento non quello commerciale ma quello delle api di mio zio
dade- amministratore
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Re: Il laborioso mondo delle api
beatrice ha scritto:grazie araba... cosa più bella non la potevi postare...
la complessa meraviglia di queste creature, delle loro relazioni sociali, dei loro compiti è il simbolo della perfetta armonia.... splendide immagini che rendono la spiegazione non solo chiarissima, ma anche gradita.
sai a cosa ho pensato davanti a queste creature? che l'uomo è un gran casinista molto, ma molto inferiore ad esse....
Grazie Beatrice,
dinnanzi alla Natura così perfetta in ogni suo aspetto....siamo inferiori in molte cose....purtroppo!!!
dade ha scritto:Ottimo articolo,e che immagini straordinarie,io non ho mai usato lo zucchero in vita mia,prendo sempre il miele,ovviamento non quello commerciale ma quello delle api di mio zio
Grazie Davide,
anch'io non uso zucchero, dolcifico tutto con il miele.....miele proveniente dalle colline del mio paese....buonissimo il millefiori con una parte di castagno
Ho scoperto il miele di girasole ottimo in cucina.... insieme a olive nere tritate, condito con olio e limone e spalmato sul pane, è un gustoso e originale antipasto.
Coppette di crema di mascarpone, ricoperte di uno strato di miele e fatte raffreddare in frigorifero,una delizia.
Nella macedonia, dove il miele sciolto a bagnomaria amalgama le differenti varietà di frutta fresca.
Nel gelato di crema, un paio di cucchiai di miele ben caldo, crea un accostamento straordinario.
Da brava sportiva....nella colazione del mattino sulle gallette di riso,un pieno di energia.
E quando mi affatico troppo, mi basta stendere sul volto per una decina di minuti una maschera di bellezza assolutamente ecologica, formata da un po' di miele e di latte, per ritrovarsi con un bel viso dalla pelle liscia e luminosa.
araba fenice- moderatore
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Re: Il laborioso mondo delle api
La moria delle api che aveva colpito gli ultimi anni qua in Piemonte sembra si sia arrestata,forse il divieto di alcuni tipi di fertilizzanti sta dando i suoi frutti,speriamo di si,non possiamo perdere questo prezioso insetto
dade- amministratore
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Re: Il laborioso mondo delle api
dade ha scritto:La moria delle api che aveva colpito gli ultimi anni qua in Piemonte sembra si sia arrestata,forse il divieto di alcuni tipi di fertilizzanti sta dando i suoi frutti,speriamo di si,non possiamo perdere questo prezioso insetto
E' una buona notizia quella che ci dai Davide.Anche qui da me le api godono di ottima salute....la mia zona è ricca di apicolture e l'ape viene molto rispettata e vezzeggiata.
araba fenice- moderatore
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Re: Il laborioso mondo delle api
nella mia zona qualche anno fa gli apicoltori erano alle strette, perdevano centinaia di api improvvisamente. però negli ultimi due anni le arnie sono aumentate e così gli apicoltori. è bello vedere, sulle creste alte dei prati in salita, quelle casette dai colori tenui e pastello.... a proposito, sapete dirmi se il colore delle arnie artificali è così per richiamare meglio le piccole creature?
beatrice- UTENTE BANNATO
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Re: Il laborioso mondo delle api
beatrice ha scritto:.... a proposito, sapete dirmi se il colore delle arnie artificali è così per richiamare meglio le piccole creature?
Le api non vedono i colori come noi, sono in grado di riconoscere il giallo, il verde, l’azzurro ma non distinguono il rosso, lo vedono nero……
In compenso, a differenza degli uomini, vedono perfettamente l’ultravioletto.
Il colore per le api è fondamentale, per questo spesso le arnie, disposte una vicina all’altra, vengono colorate dagli apicoltori di colori diversi per far sì che le api riconoscano la propria arnia, se un’ape operaia sbaglia arnia poco male spesso sono accettate, forza lavoro in più fa sempre comodo, ma una regina che ritorna dal volo nuziale o di orientamento è in pericolo… se entra nell’alveare sbagliato viene uccisa sicuramente.
Quindi un bravo apicoltore può dipingere sull’arnia dei simboli che aiutano le api a riconoscere subito la propria casa.
Le api riconoscono solo le forme“raggiate”, ossia concave, che ricordano un fiore, mentre non riescono a distinguere le figure convesse come un triangolo, un quadrato, un rettangolo, un cerchio. In effetti solo le figure “raggiate” forniscono un’impressione visiva tremolante che viene notata dalle api.
Quindi armatevi di pazienza e dipingete le vostre arnie fate magari una bella X gialla….
blogdelleapi.files.wordpress.com
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Re: Il laborioso mondo delle api
Tutto interessante questo argomento,anche qua in Piemonte gli apicoltori sono tanti,fra questi anche mio zio dove io mi servo del miele prodotto dalle sue api,mangio volentieri quello di acacia con dentro un rametto di pino,è ottimo
dade- amministratore
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